Sulla ripresa della stagione posizione chiara del Club. Il numero uno di Casa Milan al portale Olympialex: «Vogliamo finire il campionato. È possibile e fattibile».
Come dovrà essere il Milan di domani? Da che basi dovrà ripartire per migliorare il progetto tecnico e tornare competitivo a livello europeo? Paolo Scaroni, Presidente del Club, ne ha parlato oggi al portale di diritto sportivo Olympialex.
Scaroni presidente Milan: la mission di Gazidis
«Gazidis è un professionista del mondo del calcio e si occupa di tre aree – ha spiegato il numero uno di Casa Milan –. La prima missione è costruire una squadra giovane, che giochi un calcio veloce, più veloce rispetto a quello che si vede abitualmente in Italia, più simile al modello inglese o a quello dell’Ajax. La seconda area riguarda il nuovo stadio, San Siro ha un grande nome, ma è totalmente obsoleto per il calcio. La terza sezione sono gli sponsor. Il Milan ne ha bisogno, senza risultati non arrivano gli sponsor e senza sponsor non arrivano i risultati. La sfida è conquistare nuovi tifosi ovunque, in luoghi come Cina, Indonesia e Pakistan, disputando le partite in orari compatibili con le dirette tv».
Scaroni presidente Milan: l’obiettivo
Il percorso iniziato la scorsa estate ha subito una brusca deviazione con il cambio alla guida tecnica dopo sei giornate e l’arrivo di un giocatore esperto a gennaio, Zlatan Ibrahimovic, profilo avanti con l’età e quindi in netto contrasto con la linea “green” voluta fin da subito dalla nuova proprietà: «Credo che siamo la squadra più giovane della Serie A – ha commentato Scaroni –. Abbiamo fatto alcuni errori, abbiamo cambiato allenatore a inizio stagione, probabilmente Giampaolo non è stata una scelta fortunata. Gli errori sono ormai dietro di noi, non davanti. Vogliamo riportare il Milan dove merita».
Scaroni presidente Milan: la ripresa della stagione
Sulla ripartenza del campionato la posizione della Società è chiara e non cambia: «L’ho espressa anche in Lega, vogliamo arrivare alla fine di questo campionato, è possibile e fattibile. La decisione finale non spetta né alla Lega né ai club, ma al governo».