Il bandiericidio di Leao, la “simulazione” di Theo, non si placano le polemiche di tifosi e opinionisti napoletani contro l’arbitraggio di mercoledì a San Siro.
Non soltanto Rafa Leao, killer seriale di bandierine. I tifosi del Napoli e il plotone di opinionisti campani (ma quanti sono?) che ne fomentano gli umori, dal post partita di Milan-Napoli di Champions League sono concentrati in una caccia al tesoro tutta loro (caccia all’errore è più corretto definirla) verso sottigliezze più o meno insignificanti nella performance di mercoledì del fischietto rumeno István Kovács. “Mancano diversi cartellini” tuona il popolo azzurro, come se bastasse a spiegare il perché alla fine a San Siro abbia vinto il Milan e non l’armata tritasassi di Spalletti. Forse a Napoli funziona così, due ammonizioni alla fine si convertono in gol, come i buoni regali della Lidl sempre aperta sotto casa.
Dopo la bandierina distrutta da Leao – gesto che andava certamente richiamato con un cartellino giallo – sui social a gran voce la tifoseria del Napoli punta il dito su Kovacs e i suoi assistenti anche per non aver visto in campo la caduta esagerata di Theo nel contatto (certamente non così evidente) con Anguissa, poi espulso per doppia ammonizione. Arbitro inadeguato? A sostegno della tesi anche i due calci di rigore non concessi al Milan, che però misteriosamente nella caccia al tesoro napoletana nessuno menziona, uno più evidente dell’altro. Quello di Rrahmani su Krunic a fine primo tempo è veramente clamoroso: NE PARLIAMO QUI. Ci chiediamo quale monumento di Napoli si sarebbe sgretolato (altro che bandierine) se la stessa doppia ingiustizia fosse capitata a parti invertite.
Ora sotto attacco anche Theo, i napoletani non sanno più a cosa aggrapparsi
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A Napoli per un paio di cartellino volanti le associazioni “Noi Consumatori” e “Napoli Club Maradona” e l’avvocato Pisani hanno attivato una class action. Per così poco… La richiesta danni a carico della UEFA ammonta addirittura a 150 milioni di euro. Alla base dell’azione le decisioni dell’arbitro che, si legge, rischiano di “spezzare un sogno di una intera città. La UEFA non può trattare Napoli e il Napoli in questa maniera”. Benvenuti al circo.