Nel suo blitz ieri a Milanello Gerry Cardinale – che non era atteso a Carnago – ha rinnovato piena fiducia a Stefano Pioli e ai suoi collaboratori. Il Milan non cambia. Una decisione presa ancora prima della sconfitta di martedì sera a San Siro contro il Borussia Dortmund. Cardinale non cambia ma vuole vedere una scossa in campionato. L’obiettivo resta lo stesso: il Milan da qui a maggio deve conquistare uno dei primi quattro posti in classifica e qualificarsi così alla prossima edizione di Champions League.
Il Club non cambia perché – spiega la Gazzetta dello Sport in edicola – “considera le attenuanti: l’allenatore non è colpevole se gli infortuni non gli permettono di avere la miglior squadra a disposizione. Una sequenza di guai muscolari che non pesa nella valutazione del tecnico e dello staff ma che anzi li scagiona”. È colpa di Pioli se a Milanello si stanno infortunando tutti – o quasi tutti – i giocatori? È colpa dello staff di preparatori? Stanno sbagliando qualcosa i fisioterapisti? “Per il Club – spiega la rosea – non c’è prova che sia il lavoro dell’allenatore, e soprattutto i carichi dello staff tecnico, a incidere sul numero degli infortuni. Giudicato comunque spropositato, tanto da meritare un approfondimento della Società”.E allora qual è il problema? Il Milan resterà vigile e indagherà.
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Se non è colpa di Pioli, se i suoi collaboratori non hanno responsabilità (o ne hanno solo una parte), se i giocatori arrivati in estate erano stati giudicati fisicamente idonei per affrontare una stagione ricca di impegni da dove nasce la lista infinita di stop che da inizio stagione sta decimando la squadra? L’ultimo a fermarsi è stato Malick Thiaw per una severa lesione miotebdinea al flessore che lo terrà in infermeria per diverse settimane. Il problema c’è, resta irrisolto e in ogni caso le cause vanno ricercate tra i confini di Milanello. “Cambiare medici, preparatori o fisioterapisti, secondo la Società, non metterebbe al riparo la squadra da nuovi problemi fisici” scrive la Gazzetta.