Salernitana, il pittore Gabriele D’Alma vide un cavalluccio marino in una rete e decise di farne lo stemma della squadra
L’iconico cavalluccio marino simbolo della Salernitana (e presente sul logo dei campani) nacque nel 1949 dalla mano del pittore Gabriele D’Alma che, passeggiando sul porto di Salerno, vide un piccolo ippocampo intrappolato in una rete di pescatori. Decise così di correre a casa e di disegnarlo per farne il simbolo della sua squadra che, come l’indifeso animaletto, avrebbe presto affrontato i grandi club della Serie A.
Agli inizi, però, pur essendo il simbolo ufficiale della squadra, il cavalluccio non sempre era presente sulle maglie. Solo nel 1986 divenne veramente importante per la società calcistica. In quell’anno si decise infatti di commercializzare il brand e così il famoso grafico americano Jack Lever ne creò una nuova versione più stilizzata, con la torre, le onde e il sole in alto a destra, tutti simboli caratteristici della città.
Salernitana, il significato del suo curioso stemma
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Il nuovo cavalluccio portò fortuna alla squadra che negli anni novanta ottenne grandi vittorie e successi. Nella stagione 1999/2000 purtroppo la Salernitana fu eliminata dalla Serie A quando si decise di sostituire nel simbolo la torre con lo scudo e le onde marine con l’anno di fondazione “1919”.
Nel 2005 la situazione peggiorò con il fallimento e la retrocessione in terza categoria.Il cavalluccio rinascerà solamente nella stagione 2020/2021 concludendo il campionato di Serie B al secondo posto e ottenendo l’accesso diretto alla Serie A a 22 anni di distanza dalla precedente esperienza.