Per la panchina del Milan il nome di Massimiliano Allegri prende sempre più corpo, Arrigo Sacchi però ha delle perplessità. Le parole…
Il Milan deve riordinare le idee e prepararsi al rush finale della stagione, Serie A e Coppa Italia sono le competizioni che i rossoneri dovranno affrontare. Nel prossimo turno di campionato il Como farà visita a San Siro e i Diavoli di Sergio Conceiçao non potranno permettersi ulteriori passi falsi se vogliono sperare di riaprire i giochi per il quarto posto.
L’ex allenatore del Diavolo Arrigo Sacchi ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, nella quale parla del possibile ritorno di Max Allegri sulla panchina rossonera. Ecco perché secondo lui si dovrebbe puntare su un altro profilo, le parole:
Che cosa pensa del possibile arrivo di Allegri?
Ho grande rispetto per Allegri e per il suo lavoro. È un allenatore che ha sempre fatto il suo dovere ovunque sia andato. Devo ammettere che a me piace un calcio diverso dal suo. Non c’è niente di male, è una questione di gusti. E, come dicevano i latini, de gustibus non disputandum est
Lei punterebbe su di lui per il rilancio del Milan?
Io non sono un dirigente del Milan, quindi non ho compito di fare questa scelta. Sto a guardare quello succede e, sulla base dei fatti, cerco di farmi un’opinione. Ci tengo a dire una cosa con molta chiarezza perché in passato ci sono stati troppi equivoci: io non ho nulla contro Allegri, mi è semplicemente capitato nelle stagioni precedenti di muovere delle critiche al suo calcio e alle sue squadre. Tutto qui, niente di personale
Le perplessità di Sacchi
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In Italia ha vinto tantissimo: sei scudetti (uno con il Milan e cinque con la Juve), tre Supercoppe di Lega, cinque Coppe Italia. Sarebbe una garanzia, no?
Allegri è un allenatore che ha seguito perfettamente le tracce della storia calcistica italiana, basata su difesa, contropiede e giocatori di alto livello. Queste sono le sue idee, e con queste idee gli va dato il merito di aver ottenuto successi importanti. Però se mi chiedete: le sue squadre hanno giocato bene? Beh, allora, devo ammettere che io mi diverto quando vedo un calcio collettivo e offensivo, e non un calcio individuale e difensivo. Questione di punti di vista
A livello internazionale nessun titolo :è ciò che gli imputa?
Nessuna imputazione, per carità. La mia constatazione è che in Europa, guidando la squadra italiana più forte ed economicamente più potente, cioè la Juve, non ha conquistato trofei. In Italia manca uno stile, le squadre non ce l’hanno: le società pensano a comprare giocatori di gran nome, spendono e spandono e poi in Europa non andiamo avanti. Questo è il problema
Con Allegri il Milan potrebbe tornare a lottare per lo scudetto?
Ripeto: lui in Italia è bravissimo. Se davvero arriverà a sedersi sulla panchina rossonera, spero che possa riportare in alto la mia squadra del cuore. Se poi darà anche uno stile ai rossoneri, e cioè se farà praticare un calcio più moderno e più europeo, sarò ancora più felice