Per il Milan è tempo di bilanci e fare le pagelle del 2023 della squadra di Stefano Pioli. Top e flop, sorprese e delusioni anche inaspettate
Un anno si chiude, uno nuovo si apre ad altre speranze. Il 2023 del Milan non è stato tra gli anni migliori degli ultimi anni. Dopo la vittoria dello Scudetto nel 2022 si pensava che la squadra rossonera potesse fare il salto di qualità, è invece c’è stata un’alternanza di luci e ombre, una discontinuità che non ha permesso di raggiungere nessun obiettivo, se non quello solo della qualificazione in Champions League grazie alla penalizzazione della Juventus.
Una stagione da voto 6 in pagella perché per inseguire la corsa Champions si è fatto fatica in campionato e Pioli non è riuscito a trovare un equilibrio tra le competizioni, anche a causa di una panchina molto corta rispetto alle concorrenti.
Una sufficienza di media, insomma, tra l’impresa di arrivare a giocarsi la finale di Champions ma il flop in campionato e, in questi primi mesi della nuova stagione il buon passo in campionato e il flop in Champions con l’obbligo ora di giocarsi l’Europa League.
E d’altronde sebbene le ambizioni dei rossoneri siano alte, secondo le quote sulle partite di Serie A sono ad oggi distanti da Inter e Juventus come probabilità di vittoria dello Scudetto, ma godono ovviamente di tantissime chance per piazzarsi nel terzetto di testa nonostante il grave problema infortuni che sta funestando il club di via Aldo Rossi.
Volendo dare dei numeri al 2023 del Milan, i rossoneri hanno disputato 77 partite tra campionato e coppe, vincendone 39, perdendone 20 e pareggiandone 18. Per quanto riguarda le reti sono stati segnati 120 gol segnati dalla squadra di Stefano Pioli, mentre 87 quelli subiti.
I Top del Milan di Stefano Pioli
Milan, tempo di bilanci: le pagelle del 2023 della squadra di Stefano Pioli
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Dopo i record (positivi) macinati tra il 2020 e il 2022 fanno da contraltare i record negativi del 2023 come ad esempio quello delle cinque partite di Champions segna gol. Eppure non si può non parlare dei giocatori che hanno continuato a stupire e ad esaltare.
Come Leao, forse il giocatore più forte in rosa, ancora giovane ma dal talento senza pari ma che merita almeno 8 come voto per continuità, determinazione e colpi di classe. Certo, a volte è difficile predicare nel deserto ma senza di lui il Milan cambia volto, soprattutto nella stagione ’22-’23, quando la manovra rossonera era “Leaocentrica”, non avendo alternative di livello sulla destra.
E con lui Giroud, una garanzia in attacco che si merita almeno un 7,5 per stoicismo e spirito da leader. Non certo un bomber da 25 gol a stagione ma 15 nelle partite che contano. E poi è sempre un lottatore su ogni pallone, all’età di 36 anni.
A centrocampo non si può non citare l’exploit di Sandro Tonali, irrinunciabile sulla mediana, in grado di fare reparto da solo tanto da “recuperapalloni”, tanto nel gioco di impostazione. Uno dei giocatori italiani più forti degli ultimi dieci anni, su questo non ci sono dubbi, ed è per questo che non si può non dargli 7,5.
I Flop del Milan di Stefano Pioli
La sliding doors del Milan la gara contro la Roma dell’8 gennaio 2023, dominata dai rossoneri fino al 76’ e poi pareggiata dai giallorossi in pieno recupero. In quei minuti si sono sentiti scricchiolii che sono diventati terremoti nelle settimane successive. E qui crollano alcuni che erano diventati gli eroi dello Scudetto.
Come Pierre Kalulu, voto 4,5, che non ha mai dimostrato nel 2023 quella sicurezza e quella crescita che lo aveva contraddistinto negli anni precedenti. E Tatarusanu, voto 4, mai all’altezza nel sostituire Maignan, nella scorsa stagione diverse volte infortunato, con papere e un’insicurezza trasmessa anche al resto della linea difensiva.
E poi bisognerebbe dare un S.V. ai tanti nuovi arrivi che avrebbero dovuto fare la differenza, come Origi, Vranckx e soprattutto Charles De Kaetelare, arrivato nel mercato estivo per 30 milioni e mai una volta minimamente in grado di dire la sua sul campo. Forse troppa pressione, forse un anno sbagliato, ma purtroppo il risultato non è stato dei più esaltanti.