Stefano Pioli si presenta ufficialmente come nuovo tecnico del Milan, sul malumore dei tifosi generato dai risultati negativi ha detto…
Nessuno slogan, solo l’obiettivo chiaro stampato in testa: «Vincere» e convincere i tifosi che la Società non si è sbagliata. Stefano Pioli non piace al popolo del web, ma lui guarda oltre: «Non ho profili e non frequento i social. In ogni caso preferisco chi esprime opinioni guardandoti negli occhi».
Questa mattina la firma sul contratto che lo lega al Milan fino al 30 giugno 2021, poi spazio alla presentazione di rito alla stampa al terzo piano del quartier generale rossonero. E alle emozioni:
«Mi preparo a questa avventura con la convinzione di poter fare un buon lavoro. Questa è una buona squadra con buone potenzialità. C’è scetticismo intorno a me? Ho grande rispetto per i tifosi che hanno diritto di critica, è uno stimolo ulteriore, casomai ce ne fosse bisogno. Dovrò lavorare in tutte le direzioni. Questi dieci giorni prima di Milan-Lecce saranno molto importanti».
Anche all’Inter prese in mano la prima squadra in corso d’opera, nel novembre del 2016: «Credo sia sbagliato comparare e comunque non mi guardo mai alle spalle. Giampaolo ha impostazioni diverse dalle mie, devo essere bravo a trasmettere le mie idee prima possibile. So che c’è un gruppo di valore e troverò cultura del lavoro. Questi ragazzi hanno qualità per giocare bene anche a San Siro. Devo dar loro forza. I miei tre principi? Idee, intensità e spregiudicatezza. C’è un mix di qualità tecniche e fisiche importanti in questo Milan. Dovremo lottare contro squadre forti, ma dobbiamo essere consapevoli delle nostre potenzialità».
Il tecnico si presenta ai Media dopo la firma sul contratto
Milan, Stefano Pioli si presenta: il malumore dei tifosi è uno stimolo in più. Qui per tornare in Champions
LEGGI ANCHE Milan, ecco il motivo della mancata cittadinanza onoraria a Maignan
Tra le sfide che l’allenatore emiliano ha iniziato ad affrontare sui campi di Milanello (nel pomeriggio ha guidato il primo allenamento a Carnago), quello prioritario di valorizzare al meglio il patrimonio tecnico del Club: «Piatek è molto efficace dentro l’area, poi come ogni attaccante è condizionato dal resto dell’area. Paquetà è una mezzala di qualità e di quantità. Ha diversi gol nelle gambe, è bravo ad inserirsi. Leao ha un grande potenziale, deve essere sfruttato. Suso è un giocatore di qualità indiscutibile, bisogna fargli giocare tanti uno contro uno. Può fare molto bene».
Vincere è più che mai, oggi, in casa Milan, l’unica cosa che conta: «Io penso solo positivo, abbiamo un passato glorioso, dobbiamo avere un presente all’altezza delle nostre possibilità e diventare una squadra vera il prima possibile. Normalizzatore o potenziatore? Io mi adatto ai giocatori che ho a disposizione. Ci sono tante buone qualità in questa squadra, dobbiamo trovare il modo di farle esplodere. Io mi sento un insegnante. Dobbiamo lavorare tutti insieme e riconquistare i nostri tifosi. Dobbiamo dare tutti il massimo, abbiamo ancora un campionato davanti. Subentro a 31 partite dalla fine, c’è tanto spazio per fare bene. Dobbiamo lottare per andare in Champions».