Il malanno più ricorrente all’altezza dell’incrocio di campionato fra Udinese e Milan è la pareggite: stavolta si farà meglio? C’è un dato – partiamo da quello – che attanaglia le menti del popolo rossonero ogni qualvolta si fa capolino a Udine. Il malpensiero “l’Udinese la soffriamo sempre” in fin dei conti nasce proprio qui: contro la formazione friulana, il Milan incassa sempre almeno un goal a partita. Dirimpetto ai bianconeri, il Diavolo ha mantenuto la porta inviolata in una sola occasione nelle ultime cinque stagioni. Non solo, il Milan è la squadra contro cui l’Udinese ha pareggiato di più in Serie A, ben 33 volte. E poi, il risultato più frequente nel torneo sull’asse Milano-Udine è il pareggio a reti inviolate (esito di 14 precedenti). L’ultimo risale al 2011.
Ma questo Milan, il Milan di Stefano Pioli e di Zlatan Ibrahimovic, ha capito fin da subito come andare oltre ogni gelida statistica. Divora a ripetizione un record dietro l’altro. Sono 23 fino a questo momento i risultati utili consecutivi ottenuti dal Diavolo tra campionato e coppe. Alla Dacia Arena Pioli insegne Carlo Ancelotti nella striscia di vittorie in Serie A: oggi il Milan è imbattuto da 17 incontri, il dream team di Carletto nel 2004 raggiunse quota 19. E c’è un altro primato da stracciare all’orizzonte: il Milan va a segno da 25 partite di campionato consecutive (59 reti nel periodo, 2.4 di media a match), nella sua storia in Serie A solo due volte ha registrato una filotto più importante di gare con almeno un goal sul tabellino: 29 nel 1973 e 27 nel 1949.
I precedenti giocano a sfavore dei rossoneri, che un anno fa esordirono alla Dacia Arena con un preoccupante ko. Ma è il pareggio il risultato più frequente del match.
Verso Udinese-Milan, qual è l’antidoto contro la (solita) pareggite?
Con Zlatan Ibrahimovic i rossoneri proveranno a superare un nuovo gradino verso la scalata alla Champions, anche per consolidare il distacco con i cugini nerazzurri fermati ieri in casa dal Parma sul punteggio di 2-2. Nel mirino di Pioli – anche se il Mister non lo ammetterà mai – c’è già il Napoli di Gattuso, avversario tra 21 giorni allo stadio San Paolo.
Sarà un nuovo banco di prova decisivo per Romagnoli e compagni, e arrivarci in testa alla classifica darebbe ulteriore spinta anche al morale. Se il Milan vuole fare il salto di qualità definitivo deve passare indenne attraverso le fauci di Udinese e Verona, avversaria poi domenica al Meazza. La prima è affamata perché ko da tre turni, l’Hellas invece è tra le squadre più in forma delle ultime settimane.