La media realizzativa è solo del 50%, con errori dagli 11 metri che sono costati caro ai ragazzi di Conceiçao. Analizziamoli caso per caso.
- Theo contro la Fiorentina (settima giornata)
Errore dell’esterno francese in una partita da non sbagliare. “Ruba” il pallone dalle mani di Morata, primo rigorista designato, trovando la prontezza dei guanti di David de Gea. - Abraham contro la Fiorentina (settima giornata)
Ebbene sì, nella sciagurata notte del Franchi sono arrivati ben due errori dal dischetto. Entrambi gli errori sono stati preceduti da diverbi su chi dovesse incaricarsi del tiro: infatti Abraham prende il pallone da Tomori, ignorando Pulisic.
L’attaccante inglese prova a segnare con un tiro teso all’angolo basso sinistro ma trova nuovamente de Gea in stato di grazia. Le due tristi scene di Firenze sono state l’inizio di un brutto black out per il Milan. - Pulisic contro il Torino (ventiseiesima giornata)
A distanza di quasi cinque mesi dalla gara di Firenze arriva il terzo errore stagionale dagli 11 metri. Niente battibecchi o furti di pallone, il battitore è Christian Pulisic, rigorista scelto, che non riesce a insaccare contro Milinkovic-Savic (2 metri e 2 centimetri di portiere). È questo il primo errore della sua lunga carriera. Esattamente come contro la Fiorentina, il Milan stava tentando uno scatto non indifferente in classifica: tentativo vanificato dagli errori dal dischetto. - Giménez contro il Napoli (trentesima giornata)
L’ultimo errore è quello di domenica sera, arrivato dall’attaccante Santiago Giménez. Minuto 69, al momento della scelta del tiratore del rigore, Pulisic riceve il pallone da Leao che a sua volta lo dona a Giménez con un intento ben chiaro e particolare: il messicano non segna da un mese e mezzo in occasione di quel grigio Milan-Feyenoord. Il capitano della nazionale a stelle e strisce decide, da vero leader, di dare un’occasione di riscatto al compagno che però non riesce a incidere tirando debolmente alla sinistra di Alex Meret.