Dopo Paolo Maldini, anche Stefano Pioli esce allo scoperto: «Servono rinforzi all’altezza per competere in campionato e Champions». Si attende Kamada, poi il destino di Brahim Diaz. Origi e Rebic da piazzare in fretta.
Unità d’intenti al vertice per avere compattezza alla base. È il primo dei dettami di Arrigo Sacchi che dirigenza e proprietà dell’attuale Milan devono tenere bene a mente. Soprattutto in questi giorni, in queste ore, con la qualificazione Champions portata a casa con una settimana di anticipo e con il conseguente sollievo, soprattutto economico, dopo la concreta paura di trovarsi fuori dalle prime quattro e dover affrontare, la prossima stagione, insidiose e dispendiose trasferte del giovedì in Azerbaigian, magari prima di un delicato derby.
Milan, dopo l’Inter la squadra che ha fatto meno Km di viaggio per trasferte in Europa
A proposito di derby, Milan e Inter, sono le squadre ad aver percorso meno km di viaggio per trasferte europee, rispettivamente 3.761,12 km e 3.288,52 km. Distanze irrisorie se paragonate alle squadre che hanno viaggiato di più in Europa League (Maccabi Haifa 19.877,5 km, Qarabag: 19.702,6 km e Hapoel Be’er Sheva17.004,34 km). Questi numeri sono esemplificativi del pericolo scampato. Perché senza penalizzazione ai danni della Juve, sarebbe proprio quanto spetterebbe al Milan la prossima stagione.
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Rossoneri i primi due colpi di mercato: Sportiello e Kamada. Poi Brahim Diaz
Pericolo scampato, dicevamo. Ma urge programmare la prossima stagione, l’estate del mercato è ormai arrivata. Assieme ai primi colpi ben auguranti, considerato che i primi due sono a tinte rossonere: Sportiello dall’Atalanta e Daichi Kamada, che firmerà un contratto di cinque anni, dopo la finale di DFB Pokal tra Eintracht Francoforte e Lipsia. Poi si attenderà l’esito del destino di Brahim Diaz, per il quale il Milan è deciso a trattare con il Real il suo riscatto. Sibilline in merito le dichiarazioni di Pioli alla vigila di Juve-Milan: «Contro la Juve gioca tre-quartista Brahim».
Milan, Origi e Rebic in uscita
Tra le esigenze prossime, chiaramente il Milan dovrà avere la certezza di piazzare sul mercato Origi e Rebic, il primo ha offerte in Turchia e Premier League e la sua cessione porterebbe una plusvalenza, particolarmente rassicurante la pista turca in termini di disponibilità economica, basti pensare agli ex della SerieA che militano attualmente nel campionato turco, Icardi compreso. Per Rebic, Madini e Massara hanno incaricato l’agente di raccogliere le varie offerte e presentarsi in sede.
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Milan, le inedite dichiarazioni di Pioli in sintonia con Maldini
A tenere banco in queste ore sono però le dichiarazioni inedite di Stefano Pioli: «Non è una stagione trionfale, ma è comunque positiva. Poi è chiaro che se vuoi essere competitivo in due competizioni così importanti e così difficili come campionato e Champions League, è chiaro che la squadra andrà rinforzata». Testuali parole, raccolte al termine di Juve-Milan. Parole in sintonia con quelle pronunciate da Paolo Maldini prima della semifinale d’andata contro l’Inter: «Secondo me non siamo ancora pronti a attrezzati per rimanere a questo livello, il rischio è quello di fare anche due passi indietro».
Milan, unità di intenti Pioli-Maldini. Il messaggio alla proprietà: «Servono rinforzi all’altezza»
Dichiarazioni fatte quasi a braccetto, che testimoniano l’unità di intenti a livello tecnico e dirigenziale. Un’unità di intenti lasciata trasparire in più occasioni, come quando si è parlato di “sogno Champions”, che ha portato Pioli a privilegiare il cammino europeo operando pesanti turnover in campionato, che rischiavano di compromettere la futura Champions League. Ora, a qualificazione ottenuta, il messaggio indirizzato alla proprietà è chiaro: «Servono rinforzi all’altezza». Anche se doveroso constatare come al netto della penalizzazione alla Juve, il Milan sarebbe 5°, fuori dalla Champions, il che equivarrebbe, come minimo, a “tre passi indietro”.
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Milan, Pioli e Maldini a braccetto: il messaggio alla proprietà
Milan, la proprietà vuole prima spiegazioni
La proprietà però esige prima delle spiegazioni da Maldini e Massara, che hanno operato in autonomia, anche se i due hanno comunque seguito le linee guida della proprietà. A pesare, inutile dirlo, sono i 35 milioni spesi per De Ketelaere in primis. Ma anche i 120 milioni spesi dalla proprietà negli ultimi due anni. Poi subentrano anche le responsabilità di Stefano Pioli, che dovrà riferire del perché ha deciso di non puntare su determinati nuovi acquisti, su tutti Adlì, Vranckx e Bakayoko. Quel che è certo, è che senza Champions Maldini e Massara non avrebbero di certo più autonomia sul mercato.
Milan, urge unità di intenti tra dirigenza e proprietà
Sarà comunque necessario, tra proprietà e dirigenza, concordare le prossime operazioni di mercato per puntare giocatori di qualità che risultino funzionali al progetto tecnico di mister Pioli. Onde evitare incomprensioni o mancati arrivi. Il rischio è di riprodurre lo stesso cortocircuito di questa stagione, con alcuni tifosi arrivati a chiedere la testa di Pioli. Il quale deve poter essere supportato da un mercato all’altezza, capace di garantirgli una punta da 20 gol stagionali che possa far rifiatare Giroud, un esterno destro e due centrocampisti di caratura.
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