Il Milan è letteralmente pazzo di Ibra e Zlatan ricambia, altrimenti non sarebbe tornato per giocare nel Diavolo. Le sue parole…
La sede del Milan presa d’assalto: tutti pazzi per Zlatan Ibrahimovic. Il campione svedese in mattinata si è presentato a stampa e tifosi. Ecco le sue parole rilasciate in conferenza.
«Ho un bel rapporto con i tifosi, è importante che siano vicini alla squadra. Incidono per il cinquanta per cento. Se abbiamo loro dalla nostra parte è più facile fare le cose. Spero di giocare anche oggi, c’è la partita a Milanello. Dopo l’ultima partita con i LA Galaxy ho parlato con Paolo Maldini. A 38 anni ho avuto più richieste di quante ne ho ricevute dieci anni fa. Ho chiesto di far uscire l’ultima adrenalina che ho dentro, a questa età cerco nuove sfide. Ho parlato molto anche con Boban. È passato un mese, dopo la sconfitta del Milan con l’Atalanta ci sono state tante chiamate (ride, ndr). È importante che sia qua adesso, farò di tutto per aiutare e migliorare le cose.
Il Milan è come casa mia. Il Milan in passato mi ha portato dietro la felicità di giocare a calcio, spero di ricambiare ora, è un Club a cui voglio bene. Ho visto un po’ la squadra da fuori, lavoreremo una partita alla volta, vedremo. La squadra ha qualità per fare di più. Non contano i cento metri di sprint ma la maratona. Bisogna credere sempre nel massimale. La sfida qua è differente, bisogna migliorare in campo ed è per quello che sono qua. Non ho perso passione per quello che faccio.
Il Milan è sempre il Milan, l’immagine non si toglie, la storia non si cambia. La squadra non è come prima, sono successe tante cose in questi anni. Io sono ancora attivo come calciatore, sono un uomo sempre positivo, do sempre il cento per cento. Essere di fianco a queste leggende non è male, in campo certo era meglio (ride, ndr). Non puoi essere sempre lo stesso calciatore, fisicamente cambia ma mentalmente no. Ho tanta fiducia e credo in quello che faccio. So cosa devo fare per portare il massimo delle mie qualità e migliorare il collettivo. Ho guardato le partite del Milan quest’anno, non so esattamente cosa non sia funzionato, bisogna essere dentro i progetti per capirli appieno.
Da fuori il Milan è sempre il Milan. Con i miei compagni sarà molto molto più cattivo di quanto sia con i miei figli (ride, ndr). Scherzo, sarò me stesso. Dobbiamo saper soffrire, chi non sa soffrire non porta il massimale delle proprie potenzialità. Lavorerò sempre duro e mi aspetterò sempre tanto dai miei compagni. Prima dell’infortunio avevo tanti pensieri, dopo ero molto contento di giocare perché mi avevano detto che sarebbe stato impossibile tornare. Ho lavorato a lungo, finché posso giocare gioco. Con grande voglia, spirito e mentalità si può giocare a livello alto. Non giocherò come dieci anni fa, ma chi sa giocare sa cosa deve fare: invece di correre può tirare da quaranta metri no? (ride, ndr). Se giochi nel Milan la pressione è altissima, dai tifosi, dal Club, dai compagni.
Tutti si aspettano molto. Bisogna sempre fare di più. Se giochi qui devi portare risultati. L’obiettivo collettivo è migliorare la situazione, l’obiettivo individuale è divertirmi, sentire l’erba, aiutare i compagni. Sto bene, dopo l’ultima partita che ho giocato mi sono allenato, mi piace stare attivo. Non ho solo toccato il pallone. Sono pronto. È bello che Cristiano Ronaldo sia in Italia, poi vediamo cosa succede. Kulusevski alla Juve? È molto positivo, non ci sono tanti svedesi che rappresentano grandi squadre nel mondo. Un futuro nel Milan? Non si sa mai, quando c’è un bel rapporto c’è possibilità. Finché sarò attivo cercherò sfide per dare risultati in più parti. Se non riuscirò a dare qualcosa non resterò. Non sono qua perché sono Ibrahimovic.
Le parole dello svedese
Il Milan pazzo di Ibra, Zlatan: voglio giocare subito
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Cerca l’adrenalina, la sfida, di dimostrare a me stesso. Io voglio portare risultati. La sfida è contro me stesso. Devo lavorare con la mentalità giusta. Voglio continuare come ho fatto fino ad adesso, so cosa devo fare per fare assist, gol e vincere contrasti di testa, dare un po’ di spallate (ride, ndr). Ieri ho visto il Mister per pochi minuti, ho fatto tanti controlli, però se li passi stai bene. Mi ha spiegato qualcosa, io ho chiesto cosa mi serve per stare bene. In passato avevo parlato con Leonardo per tornare ma non mi sentivo pronto, volevo fare di più per fare bene.
Sono andato in America perché volevo sentirmi vivo dopo l’infortunio, dopo due campionati ai Galaxy mi sento più che vivo. Non ricordo giocatori di 38 anni firmare per il Milan, sono molto felice. È anche una prova per me che quello che sto facendo funziona e ha un valore.
Il derby? Sarà una bella partita, ne ho giocati tanti ovunque. È una partita speciale, quando mi chiedono qual è il più bello dico quello di Milano. Vedremo come andrà. Oggi c’è un’amichevole, poi c’è la Sampdoria e poi vedremo. Non ho firmato cinque anni per vedere troppo in là (ride, ndr). La Coppa Italia? Quando si inizia un campionato l’obiettivo è sempre vincere qualcosa, proviamo a fare tutto per vincere ma prima di tutto dobbiamo migliorare la situazione e alzare il livello mentale in campo. Ho sempre provato ad aiutare tutti, non so con chi mi troverò meglio in campo.
Un nuovo Nocerino? Non lo so, quando giochi con campioni tutto è più naturale. Se sei intelligente sfrutti la situazione è tutto viene più automatico. Se non faccio gol faccio assist o altre cose per aiutare la squadra. Bisogna credere in se stessi, quando credi le cose arrivano o in un modo o nell’altro».