Spopola l’interesse attorno al budget rossonero, a stabilirlo sarà il Cda. Certo è che la Champions, corrente e futura, ha portato 135 milioni nelle casse del diavolo. Il terzo posto ne porterebbe altri 5.
Nemmeno il tempo di archiviare una stagione importante, complessa, difficile, che ha visto il Milan qualificarsi per la prossima Champions League per il terzo anni di fila, consuetudine per il Milan berlusconiano, non altrettanto per il nuovo corso, che è già partito il tormentone legato al budget. Tutto ruota attorno al budget: “Che budget ha il Milan per la prossima stagione?”.
Milan, i budget rilanciati dalla stampa
Si parte da un “Budget da 50 milioni”, come titola il Corriere dello Sport, che precisa come la sostenibilità finanziaria rimanga la priorità per RedBird. Rilancia il Corriere della Sera, con l’articolo a firma di Monica Colombo che sta spopolando in questi giorni: “Milan, budget da 80 milioni (ma serve vendere)”. C’è chi è sicuro che quello a disposizione in estate per il mercato rossonero sarà “un budget a tre cifre: 100 milioni”.
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Milan, a stabilire il budget sarà il Cda
Ricapitolando, sembra si parta da una cifra non inferiore ai 50 milioni, lo scorso anno ne furono spesi 56, ma quanto sarà il budget esatto ad ora non è dato sapersi. Chi è vicino alla società di via Aldo Rossi sa bene che questo è un discorso che alla proprietà non piace molto fare, sta di fatto che a stabilirlo sarà il cda in programma a fine campionato, che per inciso verterà anche su molto altro: competenze, i poteri della dirigenza Maldini-Massara, le strategie di mercato.
Milan, imperativo vendere
Strategie di mercato, questo è il punto. La prima regola del mercato, ricordiamo è: “Prima si vende, poi si compra”. Imperativo per la società rossonera è dunque riuscire nelle cessioni. Quello che trapela, infatti, è come la proprietà in questa sessione estiva non contempli fallimenti sul fronte cessioni. I casi della passata stagione, su tutti Ballo-Touré e Bakayoko non piazzati, non saranno più ammessi.
Milan, incognita cessioni
Ora, la domanda sorge spontanea: come si fa a sapere quanto il Milan incasserà dal mercato? Non sappiamo ancora infatti se e a quanto verranno piazzati su tutti, Rebic e Origi. Se Brahim Diaz sarà riscattato, il Milan accetterà di trattare al ribasso i 22 milioni. E ancora, quanto si incasserà dalla cessione di Ballo Touré. Alle entrate conseguenti alle cessioni, dobbiamo poi considerare il risparmio degli ingaggi di coloro che lasceranno: Tatarusanu, Dest, Vranckx, Rebic, Origi, Adli e probabilmente Ibrahimovic.
Milan, la Champions, corrente e futura, ha portato 135 milioni
Certe sono le entrate conseguenti agli obiettivi raggiunti: la qualificazione alla semifinale di Champions League ha fruttato 84,31 milioni complessivi. Comprensivi di: quota Premi: 42,03 mln, quota fissa:15,64 mln, quota market pool:13,85 mln, quota ranking:14,79 mln. -2 mln per la multa relativa al Fpf. 84,31, dunque, ai quali possiamo sommare i 50 milioni della qualificazione alla prossima Champions League. Per un totale di 134, 31 milioni di euro. Che sappiamo non verranno stanziati tutti in questa sessione estiva. Ecco perché fondamentale sarà attingere dalle cessioni.
Milan, ora tutti contabili, ma non di solo budget vive il mercato
Milan, il budget non è tutto
Sta di fatto che al netto di questi esercizi di calcolo, si registra un particolare “appiattimento” sulla parola budget, come se improvvisamente fosse diventato il parametro di riferimento per la salute del Milan futuro. Paragonabile a quanto, in questo caso doverosamente, si fece con la parola “spread” per lo stato di salute del nostro paese. Di budget si occuperà chi di competenza, esercizio più utile e decisamente più alla nostra portata è concentrarci sulle dinamiche di mercato e sui giocatori, che ribadiamolo dovranno essere integri e funzionali al progetto tecnico. Poi, si stila un budget, e come spesso capita accadono occasioni imperdibili, scambi “memorabili”, come quelli con l’Inter, come dimenticare Pirlo-Guglielminpietro e Seedorf per Coco. O colpi passati inosservati che si rivelano strategici e vincenti la stagione successiva.
Milan, l’esempio è il Napoli
Ormai funziona così, l’esempio Napoli è sotto gli occhi di tutti. Come quello, da non imitare, della Juve. Il Napoli ha puntato molto sull’osservazione di giocatori, giovani e non ancora conosciuti, in campionati minori, come per Kim e Kvaratskhelia, provenienti rispettivamente da quello turco e georgiano. La Juve ha puntato su nomi di giocatori a “fine ciclo” con ingaggi monstre da 10 milioni a stagione, per giunta con problemi fisici come Pogba, assolutamente non sostenibili per il nostro calcio.
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Milan, il terzo posto porta 5 milioni
Comunque, la stagione si concluderà domenica a San Siro, contro un Verona che dovrà vincere per salvarsi. Dovrà fare altrettanto il Milan che può ancora ambire al terzo posto, confidando in un passo falso dell’Inter a Torino. Visto che interessano molto i conti, il terzo posto porterebbe 5 milioni in più del quarto: 21,8 milioni, contro gli attuali 16,7 che attualmente entrerebbero nelle casse rossonere.
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