Milan, l’ex direttore sportivo rossonero Massimiliano Mirabelli elogia Hakan Calhanoglu: è il migliore al mondo…
Hakan Calhanoglu è un rimpianto. Sì, perché oggi è salito in cattedra ed è uno dei migliori centrocampisti al mondo. Si è trasferito al Milan nella stagione 2017/18 e, fin da subito, si è integrato molto bene, mettendo in mostra le sue grandi qualità. Dopo 4 stagioni in rossonero, però, il turco non è riuscito a trovare l’accordo per il rinnovo di contratto ed è arrivato il trasferimento all’Inter a parametro zero.
Un trasferimento che ha fatto infuriare tifosi e società. Dall’altra sponda di Milano, Calhanoglu si è imposto e ha preso le chiavi del centrocampo. Simone Inzaghi, poi, gli ha cambiato posizione in campo, facendolo arretrare. Oggi il 30enne gioca come regista ed è diventato uno dei migliori nel suo ruolo. Per l’ex direttore sportivo del Milan Massimiliano Mirabelli, non c’è nessuno meglio di lui:
Oltre ad avere qualità fisiche e tecniche importanti, dove lo mettevi ti sfoderava una grande prestazione. Cioè, quasi ti sfidava a scoprire quale fosse il ruolo, dove potesse esprimersi meglio. Tatticamente intelligente, un piede come il suo lo hanno in pochi al mondo. Non gli manca nemmeno la corsa. Oggi è il miglior play al mondo. E avevo ragione quando ne parlavo in questi termini con Montella e Gattuso
Milan, Mirabelli: Calhanoglu è il miglior play al mondo
Milan Massimiliano Mirabelli: Calhanoglu è il migliore al mondo…
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Massimiliano Mirabelli, nell’intervista rilasciata al quotidiano Tuttosport, ha parlato anche di come ha scoperto il giocatore, quando militava in Germania:
La gente mi prese quasi per pazzo. In Germania lo conoscevano tutti. Qui si diceva: “Calhanoglu chi?” E si andava su internet per scoprire chi fosse. Poi, quando le persone leggevano che fosse fermo da otto mesi iniziarono a criticare il suo arrivo. Molti non erano contenti. Provi a immaginare, cosa volesse dire per me, presentarsi al Milan portando questo tipo di profilo. Oggi è troppo facile parlare di Calha. Ai tempi si fidi, non era così