Maldini e il Milan si separano: divergenze di pensieri e vedute con la Proprietà americana. Anche Massara out. Poteri a Furlani, il club utilizzerà dati e algoritmi per scegliere i giocatori e tornare al vertice.
Un giorno storico. Altro che primo giorno di relax e vacanza! È crollato tutto nel primo lunedì post campionato. Una violenta scossa di terremoto dai contorni clamorosi. Dopo mesi di attriti, segnati in autunno dall’uscita di scena di Ivan Gazidis, Gerry Cardinale e Paolo Maldini hanno scelto di seguire due strade separate. Lo storico capitano rossonero, 26 trofei in bacheca, terminerà nelle prossime ore il suo decennale rapporto con il Milan.
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Cardinale-Maldini, rapporto teso
A pesare in un rapporto mai del tutto sbocciato tra l’imprenditore americano e l’ex capitano, le scelte di mercato della scorsa estate trasformatesi nei mesi in veri e propri flop sul campo: “Il rendimento negativo di Charles De Ketelaere, Divock Origi e quasi tutti gli acquisti estivi – spiega La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina – non hanno rafforzato la fiducia della proprietà nel suo direttore tecnico”. È stata la goccia di un vaso fin troppo colmo di conflitti.
Già la prima stretta di mano tra Maldini e Cardinale non era nata sotto buoni propositi: nel contratto di rinnovo che la scorsa estate l’ex capitano aveva firmato in ritardo – condizionando di fatto la strategia della nuova campagna acquisti – arrivò “dopo giorni di dibattito – ricorda la Gazzetta – con clausole definite lungamente tra i legali”.
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Milan, addio Maldini: le conseguenze della separazione
Ieri mattina Cardinale e Maldini si sono incontrati in un hotel di Milano. L’incontro non è stato per nulla positivo, almeno per il figlio di Cesare, dal 2019 a capo dell’area tecnica dei rossoneri. Il fondatore di RedBird, da un anno nuovo proprietario del club, ha comunicato a Paolo la decisione di interrompere il rapporto insieme. Si attendono ora conseguenze importanti per tutto l’ecosistema Milan. Ieri sera si è vociferato di un crescente malumore interno allo spogliatoio. Anche Pioli è scioccato. Dopo la notizia dell’addio al calcio di Ibra, inattesa fino a domenica sera, ecco un’altra bomba in meno di 24 ore.
Milan, Maldini lascia: diversità di vedute profonda
Con Maldini lascerà anche Ricky Massara, direttore sportivo del Milan e da quattro anni suo braccio destro. La coppia artefice dello scudetto cederà il posto ad altri volti. Per ora, invece, il ruolo di Stefano Pioli alla guida della prima squadra non è in discussione: il tecnico ha la fiducia della Proprietà e del presidente Paolo Scaroni, ma lo scenario potrebbe ancora mutare.
All’origine della spaccatura tra il nuovo Milan e Paolo Maldini non solo le scelte di mercato della passata stagione, fin qui quasi del tutto improduttive, Cardinale non è contento (ovviamente) del quinto posto ottenuto in classifica, trasformatosi poi in quarto – con la qualificazione in Champions, traguardo minimo della stagione – solo dopo la penalizzazione della Juventus. All’origine della clamorosa spaccatura anche una diversità di vedute profonda legata alle strategie per il futuro: Maldini vorrebbe puntare su scelte di garanzia, da Arnautovic a Berardi, per tornare subito al top, Cardinale invece – scrive la Gazzetta – “è molto attratto da un modello di calcio basato sulla rivalutazione dei talenti”.
Rivoluzione Milan, in campo Furlani e Mr Moneyball
E allora, cosa succederà? Il fondatore di RedBird da oggi sarà più presente a Casa Milan, viaggerà più spesso da New York verso l’Italia per restare a fianco del club e incidere maggiormente sulle scelte strategiche. Ai piani alti di via Aldo Rossi, l’a.d. Giorgio Furlani sarà ancora più al centro della scena, una figura chiave “alla Galliani”.
Il nuovo Milan poi si affiderà a dati e algoritmi – così come sta facendo il Tolosa in Ligue 1 – per alzare il proprio livello competitivo in Italia e in Europa. Un metodo nuovo per la Serie A. Servirà a individuare i giocatori più adatti al progetto tecnico. Geoffrey Moncada, manager francese oggi a capo dell’area scouting verrà promosso di ruolo e affiancato da Billy Beane, guru del player-trading che negli States ha rivoluzionato il mondo del baseball.
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