Liverpool-Milan 4-1, l’analisi del giorno dopo: Saelemaekers il migliore, dietro la diga Thiaw-Gabbia non regge.
Segnali di buon Milan in attacco, scricchiolii in difesa. Potremmo riassumere così la partita amichevole di ieri a Dubai contro il Liverpool di Jurgen Klopp. Promosso Alexis Saelemaekers (Pioli ritrova una pedina preziosa per la rimonta scudetto sul Napoli), bene anche Ante Rebic, autore dell’assist al bacio all’esterno belga, un pregevole cambio campo al 29′ che l’ex Anderlecht ha saputo gestire alla perfezione per il momentaneo 1-1.
Buona risposta anche dai primavera Marko Lazetic e Youns El Hilali, autori di due prove di personalità. Il Milan può contare su giovani di valore anche in prospettiva nazionale (El Hilali, fratello di Mattia, ex della primavera di Cristian Brocchi, è nato a Milano e ha 19 anni); ieri, in campo nella ripresa, ha colpito la traversa ed è andato vicino al gol anche in un’altra occasione.
Contro il Liverpool la difesa invece ha ballato più del dovuto. Premessa: contro i vice campioni d’Europa, senza Fikayo Tomori (gestione come da programmi per l’inglese, ieri fuori dalla lista dei convocati) sarebbe stata un’impresa non subire gol. Nulla da togliere alla coppia Thiaw-Gabbia, ma Tomori-Kalulu al centro sono tandem decisamente più oleato. Ma si sa, i test che siano estivi o di inizio inverno servono anche a questo, a provare soluzioni diverse e allenare nuove alchimie.
Milan, cosa resta della pesante sconfitta contro il Liverpool
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Malick Thiaw ieri è stato tra i peggiori in campo. Il centrale tedesco ha colpe su almeno due delle quattro reti subite dal Milan, sul 2-1 di Thiago Alcantara (è lui che serve il pallone all’avversario dopo averlo recuperato dai piedi di Firmino) e sul primo gol di Nunez (l’uruguaiano gli scappa via col turbo e infila sul palo difeso da Mirante). A fine gara Malick ha parlato ai microfoni di Milan TV: «Non siamo affatto soddisfatti del risultato – ha detto –, ma è troppo pesante. I gol che abbiamo preso erano evitabili, dovevamo difendere meglio. Non tutto però da buttare, a tratti abbiamo fatto vedere cose buone. Dobbiamo migliorare in tutto, anche le cose che abbiamo fatto bene».