Leonardo Bonucci è tornato a parlare della sua avventura al Milan e della famosa frase sullo “spostare gli equilibri”
Leonardo Bonucci è tornato a parlare della sua avventura al Milan. Una sola stagione – la 2017/18 – vissuta con la fascia da capitano e con alte aspettative che non sono state rispettate. A Prime Video, durante l’intervista con Luca Toni per la trasmissione “Fenomeni”, l’ex numero 19 ha spiegato come sono andate le trattative.
Era il 2017, tra i postumi della sconfitta di Cardiff e la lite con Massimiliano Allegri spunta il Milan:
Era fine giugno, mi chiama il procuratore e mi dice che c’era questa possibilità. Alla Juve dopo la finale di Cardiff si era rotto qualcosa. Io e la Juve parliamo e diciamo che le strade si devono separare e spunta il Milan. Sarei stato il simbolo della rinascita, con la fascia da capitano.
Bonucci ha poi spiegato la frase “spostare gli equilibri”. Un’uscita che gli è costata, nel corso del tempo, diverse crtiche, anche perché il suo apporto in quella brutta stagione del Milan, chiusa fuori dalla zona Champions dopo una campagna acquisti faraonica, fu pessimo:
Spostare gli equilibri? Non è una roba mia, io me la sono tenuta, ma era del mio addetto stampa. Voleva dire, aiutare il Milan a tornare vincente, per me quello che faceva la Juve non interessava e pensavo a me stesso. Ho vissuto talmente male quello che mi era stato fatto che ho pensato solo al mio bene. Pentito di aver lasciato la Juve? In quel momento fai scelte in base alle condizioni che stai vivendo. L’anno prima la società mi disse: non ti vendiamo nemmeno per 100 milioni. Poi mi hanno venduto al Milan per 42 milioni e c’era dentro anche De Sciglio, mi hanno venduto per 30 milioni. Non è che volessero tenermi a tutti i costi.
Milan, Bonucci: ecco perché ho esultato contro la Juventus
Milan, Leonardo Bonucci: ecco perché ho scelto i rossoneri. Spostare gli equilibri? Non è una roba mia…
Si tolse, almeno, la soddisfazione di segnare in Juventus-Milan il goal del momentaneo pareggio dei rossoneri nella partita poi vinta 3-1 dalla Juventus. E non mancò di fare la sua classica esultanza:
La rifarei. In quel momento giocavo al Milan e io ho vissuto qualsiasi squadra dando tutto me stesso e una figura all’interno della Juve mi aveva trattato come non doveva. Per me non esultare è una mancanza di rispetto per i tifosi nuovi.
Aveva ringraziato tutti andando via dalla Juventus. Tutti tranne uno:
Quando sono andato via dalla Juve ho ringraziato i tifosi, il presidente, il direttore, gli ex compagni e basta… Manca qualcuno? Hai capito….