Sabato pomeriggio Milan – Juventus, una classica del calcio italiano. I rossoneri si affidano all’effetto Pioli, che ha ribaltato un andamento decisamente negativo…
L’ultima volta a San Siro è stato uno 0-0, gara combattuta ma avara di emozioni in una fredda serata di fine gennaio. Milan – Juventus è una classica del calcio italiano che per diversi anni – dal 2013 al 2019 – ha avuto però un solo padrone. Dalla gestione Allegri all’infelice esperienza di Giampaolo un nubifragio bianconero si è abbattuto sulla Milano rossonera per sei anni consecutivi. Diciotto sconfitte su venti incontri disputati. La più pesante – senza ombra di dubbio – quella del 9 maggio 2018: un 4-0 in finale di Coppa Italia.
Gli unici raggi di sole nella stagione 2016/17: vittoria in campionato (eurogol di un giovanissimo Locatelli) e successo ai rigori in Supercoppa. In panchina sedeva Montella. L’effetto Pioli – alla guida del Diavolo dall’ottobre 2019 – ha ribaltato anche questa tradizione negativa.
Milan – Juventus, con Pioli è tutta un’altra storia
Milan – Juventus, l’effetto Pioli colpirà ancora?
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Proprio in questi giorni Stefano Pioli festeggia i tre anni al timone milanista. Era il 9 ottobre 2019 quando fu chiamato – tra mille perplessità – per risollevare una compagine in crisi d’identità. Missione ampiamente compiuta, in particolare dopo lo spartiacque di Bergamo: non è un caso che l’ultima vittoria della Juve sul Diavolo sia arrivata ben prima di quell’indigesta gara giocata all’ora di pranzo. Da quando il giocattolo del tecnico parmense ha iniziato a girare sono tornati punti e successi contro la rivale bianconera. E – guardacaso – a Milanello si è tornati a respirare aria di altissima classifica.
Clamorosa, la rimonta di luglio 2020: colpiti a inizio ripresa da un uno-due tremendo, Ibra e soci ribaltano i futuri campioni d’Italia con quattro reti (lo stesso svedese, Kessiè, Leao, Rebic) in meno di venti minuti. Perentorio lo 0-3 di Torino della stagione successiva, decisivo ai fini della qualificazione in Champions. L’anno scorso, infine, due pareggi. Staccare una (possibile) diretta avversaria e non perdere il contatto con il gruppo di testa: superare la Juventus domani avrebbe duplice valenza. Pioli sa come si fa.