Il pensiero dell’avvocato del Diavolo è per un Milan che anche a Monza non ha convinto: serve una svolta a cominciare dal direttore sportivo
Un Milan piccolo fa una fatica enorme a Monza e non convince. Una cosa positiva c’è. Sono i 3 punti.
La partita in Brianza certifica che la squadra in mano a Paulo Fonseca è una squadra normale con due o tre giocatori superiori.
Il portiere, Fofana e Reijnders. Gli altri tutti normali e sostituibili, compresi Theo Hernandez e Rafael Leao (all’ennesima panchina). Il portoghese ora è un caso.
Quando entra anche questa volta non fa malissimo ma non vede proprio la porta. Giocherà a Madrid al cospetto di Re Carlo. Ieri il Var annulla un gol a Mota discutibile e si perde la gomitato di d’Ambrosio a Theo.
Questi alti e bassi tra vittorie e sconfitte hanno due effetti: saremo costretti a tenerci Fonseca fino a fine stagione e non avremo mai contezza di dove può arrivare questo Milan.
L’avvocato del Diavolo se la prende con la società Milan!
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La società ha chiarito a tutti che gli obbiettivi sono due: il primo è quello di entrare nei primi 4 e migliorare i risultati di bilancio. Così tutti i tifosi si stanno disamorando della squadra in una stagione grigia e la cosa più triste che non si vede mai la fine del tunnel.
Siamo nel mezzo ne luce dietro ne davanti. Forse bisogna pensare a fare una rivoluzione con il periodo del terrore prima e non dopo: via Theo e Leao e sotto con gli investimenti. A cominciare da un direttore sportivo!