Milan, a sette giornate dalla fine del campionato si cambia modulo ed è subito goleada.
La formazione rossonera è infatti passata al modulo 3-4-3 nella trasferta contro l’Udinese, ottenendo una vittoria netta e convincente. Ma si tratta solo di una mossa temporanea o è un cambiamento destinato a durare? Per approfondire questo tema, MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Michele Tossani, match analyst ed esperto di tattica calcistica.
Secondo Tossani, il nuovo modulo adottato dal Milan dovrà essere testato in partite più complesse, come quelle contro l’Atalanta in campionato e l’Inter in Coppa Italia. Questi match rappresenteranno un banco di prova importante, poiché le due squadre avversarie sono allenate da tecnici che sanno come schierarsi con una difesa a tre. L’analista si interroga anche sul motivo per cui questa scelta tattica non sia stata adottata prima. Si tratta di un’idea nata per necessità o di una strategia pianificata nel tempo?
Il 3-4-3 offre diversi vantaggi. Theo Hernández, ad esempio, sembra trovarsi più a suo agio, così come Rafael Leão. L’esterno portoghese è meno chiamato a compiti difensivi e può esprimersi con maggiore libertà in fase offensiva. Anche Pavlovic trae beneficio dalla presenza di un compagno in più in difesa, potendosi muovere in avanti senza preoccuparsi eccessivamente delle coperture. Reijnders, da parte sua, ha la possibilità di sganciarsi più facilmente e attaccare gli spazi, approfittando dell’assenza di un trequartista classico che potrebbe limitarne il raggio d’azione.
Tuttavia, ci sono anche aspetti da valutare attentamente. Il Milan ha pochi centrali di ruolo e la tenuta difensiva potrebbe essere un problema se non dovessero esserci rinforzi o rientri importanti, come quello di Walker. Il modulo 3-4-3, infatti, richiede almeno cinque difensori centrali per essere sostenibile nel lungo periodo.
Tossani sottolinea inoltre come il Milan si sia ostinato troppo a lungo con il 4-2-3-1, un modulo che la rosa sembrava non riuscire a interpretare al meglio. Secondo l’analista, la squadra rossonera sarebbe stata più adatta già da tempo a un 4-3-3 o a un 3-4-3. Dunque, sia Fonseca che Conceiçao hanno impiegato troppo per riconoscere questa necessità.
Il modulo 3-4-3 è poco utilizzato nel calcio moderno, spiega Tossani, perché la difesa a tre è più complessa da insegnare. Cambiano le dinamiche difensive, le marcature e le coperture, ed è per questo che molti allenatori preferiscono soluzioni più semplici. Tuttavia, il calcio è ciclico: così come in passato si è passati dal 4-4-2 al 3-5-2, anche il 3-4-3 potrebbe tornare di moda. Le idee si riciclano, si aggiornano, ma alla fine ritornano sempre nel panorama tattico.