Il calciomercato sta entrando nel vivo e anche il Milan vuole bilanciare i colpi in entrata con quelli in uscita: ora occhi su Koopmeiners. Primo agosto. Un mese esatto alla chiusura del mercato. Venti giorni alla prima di campionato. Più passano le giornate e più questi due binari, campo e mercato, convergeranno. Perché andranno a crearsi situazioni e condizioni che inevitabilmente andranno a mescolare carte e spostare equilibri. Un esempio su tutti, la Juve (senza coppe) con Chiesa e Lukaku, diventerebbe una seria candidata allo scudetto. Viceversa, il Napoli dovesse perdere Osimhen, scenderebbe dal trono di favorita, a patto che lo sia, dopo aver perso allenatore, direttore sportivo e difensore centrale, assoluti protagonisti dello scudetto numero tre.
Equilibri precari. Cartina tornasole di un mercato empirico, dominato da logiche complesse, basato più sulla contingenza che sul rigore scientifico, dettato dalle opportunità più che sulla programmazione, determinato dalla pratica più che da parametri sostenibili. L’esempio concreto chiama in causa ancora la Juve, dovesse cedere Vlahovic (23 anni, pagato 80 milioni) e prendere Lukaku (30 anni, ingaggio da 12 milioni a stagione). Ecco, il Milan è l’esatto contrario di quello che abbiamo scritto nelle righe precedenti. Perché il mercato del Milan, lo abbiamo detto più volte, si sviluppa su solide base economiche-finanziarie, sulla programmazione, potremmo dire sul rigore scientifico, considerato che i giocatori acquistati rispondono ognuno a determinate caratteristiche funzionali al progetto tecnico e, soprattutto, sostenibili sul piano economico.
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Calciomercato Milan, fuori Krunic e mirino su RoboKoop(meiners)
Il rigore scientifico con cui il Milan sta conducendo il mercato non sappiamo se troverà altrettanto riscontro (immediato) sul campo. Reijnders non sappiamo se chiederà fin da subito le chiavi di San Siro, come fece il suo connazionale Clarence Seedorf. Se Loftus-Cheek dovesse rivelarsi una sorta di Boateng della prima stagione in rossonero, assolutamente esplosivo. Se Pulisic farà Pulisic e se Chukwueze andrà a risolvere la questione esterno destro. Soprattutto, non sappiamo se il combinato disposto di questi fattori dovesse risultare fin da subito armonioso e funzionante. Un dato è certo: il Milan è sicuramente la squadra più interessante, più curiosa e di prospettiva del campionato. Questo non è detto che sia un bene, ma è coerente al progetto tecnico e della proprietà. L’unità d’intenti è il primo dei dettami sacchiani: compattezza la vertice per avere compattezza alla base.
Compattezza. Parola che Pioli, ci permettiamo di dire, dovrà tenere bene a mente. Al netto delle mode del momento, le squadre che vincono subiscono poco, sia in termini di occasioni che chiaramente di gol. E sappiamo come questo non dipenda solamente dalla difesa, ma dalla fase difensiva, che in casa Milan rappresenta ancora un’incognita. A maggior ragione dopo le tre uscite contro Real Madrid, Juve e Barcellona, che hanno lasciato trasparire un atteggiamento tattico decisamente dotato all’attacco e dopo l’indiscrezione di ieri. E veniamo alla stringente attualità.