Il Milan perde due punti a Cremona e i tifosi recriminano per un fallo in area su Diaz, il Napoli vince 2-0 in casa contro l’Empoli anche grazie a un rigore dubbio su Osimhen. I due episodi a confronto.
Se era rigore quello assegnato al Napoli contro l’Empoli, quello mancato di Diaz in Cremonese-Milan come lo possiamo definire? Dubbi, troppi, tanti, sempre gli stessi. E non c’è tecnologia che tenga: c’è sempre qualcosa su cui discutere. Premessa: nessuna scusante, il Milan a Cremona non si è mai veramente acceso, ha creato sì qualche occasione ma non è riuscito ad affondare il colpo come in passato invece sapeva fare. Ed è uscito stanco, ancora di più di quanto non lo fosse stato a inizio match.
Però, quel rigore non dato a Brahim Diaz lascia ancora più amaro in bocca, sopratutto se messo a confronto con il penalty che al “Diego Armando Maradona” è stato assegnato alla capolista. Contro l’Empoli, probabilmente il Napoli avrebbe vinto lo stesso (dieci successi consecutivi per gli uomini di Spalletti non sono frutto della casualità, men che meno di favoritismi arbitrali) però è un dato di fatto che per settanta minuti è stato contenuto dalla formazione toscana.
Il rigore concesso al Napoli
Riavvolgiamo il nastro e cerchiamo di analizzare il rigore di Napoli, poi concretizzato da Lozano, con mente lucida e oggettiva. Al 67′ Lozano crossa in area, Marin intercetta la sfera ma non controlla al meglio e Osimhen ne approfitta: contatto tra i due, l’empolese aggancia l’attaccante di Spalletti colpendolo sul tallone con il ginocchio. Il direttore di gara Luca Pairetto, dopo un consulto con la sala VAR, azzera i dubbi e indica il dischetto. Per l’ex arbitro Luca Marelli «Osimhen mette avanti la gamba sinistra e Marin colpisce con il ginocchio il tendine d’Achille sinistro dell’attaccante». Quindi, dice su DAZN «È un rigore chiaro».
Milan, il mancato rigore su Diaz è uguale a quello su Osimhen?
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Il rigore non concesso al Milan
Fin qui nulla da dire. Però, se il contatto tra Marin e Osimhen c’è, così come il calcio di rigore, anche l’intervento di Gonzalo Escalante su Brahim Diaz nella ripresa di Cremonese-Milan è chiaramente da punire. Invece no. Il direttore di gara Antonio Rapuano allo “Zini” di Cremona ha considerato normale contrasto di gioco il colpo al polpaccio sinistro dell’ex Lazio sul trequartista spagnolo. A Napoli il contatto era molto molto simile. Anche per Luca Marelli (DAZN) «si tratta di un contrasto di gioco. C’è stato un contatto – spiega -, ma non ci sono i presupposti per un rigore». Mah, parliamone…