Il Milan ma per il Codice Gerenzani è una prova inaccettabile e la società dovrebbe capirlo. Dovrebbe anche intervenire prima che sia troppo tardi
Niente di nuovo nell’anticipo domenicale all’ora di pranzo. Consueto Milan contraddittorio e censurabile. Da salvare della sfida casalinga contro il Parma solo i tre punti e la reazione istintiva di orgoglio. Ma niente altro.
Ancora una volta un imbarazzante approccio alla gara, molle e superficiale, oltre alla solita fase difensiva approssimativa. La squadra di Mister Sergio Conceiçao ha dato sempre un’impressione di insicurezza ed apprensione ad ogni transizione offensiva della squadra emiliana, che già all’ andata aveva sconfitto i ragazzi allora allenati da Mister Paulo Fonseca, sfruttando ampie praterie nella retroguardia rossonera.
In uno stadio tuttora privo del tifo della Curva Sud, sempre in sciopero contro Gerry Cardinale e la gestione societaria americana di RedBird, si è materializzata un’altra prova inaccettabile per una squadra di spessore, che ambisca a raggiungere la qualificazione alla prossima Champions League.
Ancora una volta un Milan precario, che deve ripetutamente rincorrere con fatica l’avversario, due volte in vantaggio, per ribaltare, arrancando, l’esito dell’incontro solo in un finale assai convulso, nel recupero.
Manca sempre un equilibrio ed una adeguata concentrazione, soprattutto iniziale, per affrontare un avversario ordinato e pronto a colpire con veloci capovolgimenti di fronte.
Neanche Mister Conceiçao è riuscito a porre rimedio efficacemente a questa preoccupante tendenza, nonostante la sua grinta, anche eccessiva, alla luce della riprovevole scena da saloon nello scontro in campo con Calabria, sostituito, nell’ immediato dopo partita.
Milan, Codice Gerenzani
Milan, Codice Gerenzani: prova inaccettabile. Ma la società c’è? Esiste? Si accorge di quello che manca?
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Affiora sempre un senso di precarietà e di tensione interna, che mina le poche certezze di un gruppo costellato da buoni giocatori ma anche da comparse di qualità non eccelsa.
Alvaro Morata è sempre più inefficace sotto porta, rientrando sovente a cucire il gioco. Tammy Abraham costantemente impreciso nelle conclusioni. Rafael Leao, dopo varie prove consecutive convincenti, è apparso scarico, come il suo amico Theo, spesso opaco.
Dissennata la scelta dell’allenatore portoghese di schierare lo stakanovista Fofana, a rischio squalifica per il prossimo derby, ed, infatti, puntualmente ammonito.
Anche il compagno di reparto Rejinders ha mostrato di essere in riserva di energie, pur realizzando la rete del 2-2, che ha avviato la remuntada.
Urge una società più attiva e presente sul mercato, per integrare con competenza una rosa eccessivamente corta e lacunosa in alcuni ruoli, al di là dell’arrivo dell’ esperto Walker.
Ma la dirigenza attuale se ne avvede? E intende raccogliere le indicazioni di mercato di Mister Conceicao? Qualche dubbio risulta più che legittimo, lasciando ai tifosi milanisti un forte senso di inquietudine