E poi arrivò quella maledetta stagione 2011/2012: l’inizio del declino del Milan, ultimato in seguito dallo smantellamento e poi vendita. La stagione 2011-2012 porta a vestire rossonero e approdare a Milanello i difensori Taye Taiwo e Philippe Mexes, oltre a Stephan El Shaarawy, Alberto Aquilani e Antonio Nocerino. Lasciano il Milan Pirlo, Jankulovski, Legrottaglie e Oddo. Piccoli cambiamenti insomma. Gli uomini di Allegri inaugurano la stagione a Pechino, battendo per 2-1 l’Inter di Gian Piero Gasperini (divenuto, nel frattempo, il nuovo allenatore dei nerazzurri dopo la partenza di Leonardo) e conquistando la Supercoppa Italiana.
In campionato, dopo il rinvio della prima giornata a causa di uno sciopero generale dell’associazione nazionale calciatori, il debutto contro la Lazio a Milano sa di dolce e amaro. Ibra & Co. riescono a recuperare le iniziali due reti di svantaggio proprio grazie al gol dell’attaccante svedese e di Antonio Cassano. Il copione delle prime battute in Serie A è sempre lo stesso: Milan lento e in affanno. Complici gli infortuni di inizio stagione, la squadra arranca e perde terreno con le zone alte della classifica. Nonostante tutto, non si può dimenticare il primo gol a tinte rossonere di Stephan El Shaarawy durante un Milan-Udinese abbastanza incolore: finirà 1-1.
Nel frattempo, la squadra Campione d’Italia conquista l’accesso agli ottavi di finale di UEFA Champions League grazie al secondo posto nel girone alle spalle del Barcellona di Pep Guardiola. Indimenticabile il gol-lampo di Pato al Camp Nou dopo 22 secondi dall’inizio del match contro i blaugrana.
Nel Milan di Berlusconi termina un’era: Gattuso, Zambrotta, Inzaghi, Seedorf, Van Bommel e Nesta dicono addio
A seguito delle incertezze iniziali, il team di Allegri riesce ad assestarsi e ingranare anche in Serie A e raccoglie punti importanti che rimettono in discussione la corsa scudetto, ponendo la questione essenzialmente fra Milan e Juventus. I bianconeri di Antonio Conte dopo una campagna acquisti massiccia e organizzata si impongono con decisione finendo per diventare poco più che una spina nel fianco per i Campioni d’Italia. Amara è la sfida dello Juventus Stadium (nuova casa della squadra più titolata d’Italia). Dopo novanta minuti d’equilibrio assoluto, una doppietta di Claudio Marchisio e gli errori di Christian Abbiati tagliano le gambe ai ragazzi di Max. Non va meglio il derby d’andata. Altra sconfitta per il Milan e per i milanisti che rivivono l’incubo Milito.
La sessione di mercato invernale rafforza ulteriormente l’organico a disposizione del tecnico toscano. A Milanello i volti nuovi sono Sulley Muntari, Maxi Lopez e Djamel Mesbah. Alla ripresa del campionato, dopo la sosta natalizia, ricomincia il duello a distanza con la Juve, che nel frattempo ha rinforzato il proprio reparto offensivo ingaggiando l’ex rossonero Marco Borriello.
La testa e l’attenzione quindi tornano rivolte dentro i confini nazionali. Purtroppo per il Milan però giunge l’eliminazione dalla Coppa Italia sul campo della Juventus, al termine dei combattutissimi tempi supplementari. Sembra quasi il preludio al gran finale.
Al Milan non resta altro che piangere e rimpiangere una stagione che poteva andare ben oltre il secondo posto in campionato e i quarti di Champions League. Triste la sfida al Novara dell’ultima giornata. Nonostante la vittoria rossonera, gli addii di Gattuso, Zambrotta, Nesta, Inzaghi, Van Bommel e Seedorf segnano la fine di un’era. Dopo anni di successi e trionfi è tempo di rivoluzione e ricostruzione. I giocatori vanno e vengono, giocano e smettono, ma il Milan resta. Insomma, si prospettano lavori in corso…