Altro che riserva, altro che inadatto: Rade Krunic si è preso il Milan passando da comprimario a titolarissimo di Stefano Pioli…
Rade Krunic si è preso il Milan. Arrivato come comprimario e riserva nel 2019, l’ex Empoli ha incontrato subito tanta fatica nell’ambiente rossonero. Principalmente dal punto di vista psicologico, com’era anche piuttosto prevedebile: non è facile passare, con tutto il rispetto, dal Castellani a San Siro. Tante le critiche e la freddezza anche da parte di alcuni (pseudo?) tifosi, tanti fischi dagli spalti, numerose prese in giro dai sostenitori delle squadre rivali. Quest’ultimi utilizzavano spesso il suo nome, inserito sempre più stabilmente tra i titolari rossoneri, come simbolo della regressione del Diavolo. Niente, invece, di più sbagliato.
128 presenze con il Milan, condite da 3 reti e 6 assist. Numeri che potrebbero, molto in parte, giustificare lo scetticismo e le critiche di tifosi e addetti ai lavori…ma che in realtà, specialmente se consideriamo il ruolo e la funzione nella squadra, non raccontano granché. Questo perché Krunic, lentamente e a testa bassa, si è preso il Milan a suon di lavoro e prestazioni. E Stefano Pioli, anche dopo il mercato roboante di quest’estate, non si azzarda minimamente a toglierlo dal campo. Anzi, di più: il tecnico si è opposto con fermezza ed un pizzico di rabbia alla possibile e remota ipotesi di una cessione del bosniaco verso la Turchia. No, niente da fare: Rade Krunic non si muove da Milanello, come ha ribadito con forza lo stesso allenatore in una recente conferenza stampa.
L’ex Empoli pian piano sta dimostrando il suo valore
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Il perché di tanta considerazione? Beh, anche il tifoso meno attento si sarà certamente accorto del lavoro “oscuro” dell’ex Empoli in mezzo al campo. Schierato davanti alla difesa, Rade fa, di fatto, tutto: frangiflutti davanti alla retroguardia, velocizzatore della manovra, regista, esterno aggiunto in fase offensiva, persino trequartista quando si aprono gli spazi per attaccare. Il classe 1993 è diventato un’autentica garanzia nel centrocampo del Diavolo, vera e propria pedina insostituibile nello scacchiere di Stefano Pioli.
Altro che riserva, altro che comprimario: qualche tifoso avversario, e purtroppo anche qualche sostenitore rossonero, dovrebbe fortemente ricredersi.