No, Zlatan Ibrahimovic non prenderà il posto di Giorgio Furlani. Quello che gran parte dei social si auspica non accadrà. Ibra rientrerà nel mondo Milan in punta di piedi, certo non per rivoluzionare ma come prezioso aiuto, suggeritore…consulente. Un “advisor” è un consigliere, non ha un ruolo decisionale. Quindi no, Zlatan Ibrahimovic non farà il mercato del Milan e quindi non deciderà al posto dell’ad Giorgio Furlani (l’uomo dei conti) cosa è meglio fare e cosa no, men che meno sostituirà nelle scelte Geoffrey Moncada, responsabile dell’area scouting.
Zlatan metterà a disposizione il proprio tempo, le proprie energie, le proprie idee e le proprie capacità relazionali per ogni area di sviluppo del Club, a cominciare da quella sportiva e commerciale. Potrà entrare a Milanello quando vuole, parlare con Pioli e confrontarsi con i giocatori proprio come era successo alla vigilia di Milan-Newcastle, dopo la scoppola subita da Calabria e compagni nel derby di campionato.
Milan, il ruolo di Ibrahimovic: ecco la verità
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Scrive la Gazzetta dello Sport: “Per Pioli potrà essere un interlocutore d’eccezione con cui confrontarsi su questioni tecniche e tattiche. Ibra non avrà appuntamenti quotidiani a Milanello e nemmeno settimanali: sarà presente quando il momento lo richiederà, in accordo con l’allenatore. Motivo per cui Pioli continua a considerarlo un valore aggiunto e non si sentirà oscurato dalla sua luce”. Smentita anche la clamorosa ipotesi avanzata durante il weekend dal quotidiano Repubblica: Ibra allenatore in pectore in tandem con Ignazio Abate.
Non sarà tesserato, il suo nome non figurerà nell’organigramma societario del Milan ma potrà, questo sì, scendere negli spogliatoi allo stadio. Ibrahimovic sarà per i giocatori una spalla, un motivatore aggiunto, un interlocutore prezioso e un parafulmine nei momenti della stagione poi delicati. Parlerà Ibra, da frontman qual è lo vedremo spesso davanti alle telecamere prima e dopo le partite. Deciderà lui quando parlare.
Ma non sostituirà nessuno, né Giorgio Furlani e né Stefano Pioli, ai quali nei loro rispettivi campi d’azione spetta e spetterà sempre la prima e ultima parola su tutto. “L’incarico è tagliato su misura sulla personalità e l’ecletticità di Zlatan – spiega la Gazzetta -. E soprattutto è in evoluzione, si adeguerà agli eventi. Per conto del Milan, Ibrahimovic sarà impegnato nelle iniziative commerciali ma non solo, parteciperà a progetti di importanza strategica, incluso il nuovo stadio, che oggi vede in prima linea il presidente Scaroni e lo stesso Cardinale”.