Il retroscena, Milan concentrato sulla Champions già da inizio anno: mentre fuori piovevano critiche, in spogliatoio il clima era ben diverso…
È successo tutto dopo le prime svirgolate di gennaio. Il Milan è lì che ha fatto quadrato, ha ritrovato Ibra dopo una lunga assenza da Milanello, si è unito più che mai e si è difeso da gruppo. All’esterno intanto troppe voci indicavano lo scenario opposto: “Lo spogliatoio rossonero è come una grossa polveriera” si diceva, “litigi nell’intervallo di Lecce” la miccia secondo qualcuno, informato male.
In quelle stesse settimane, la squadra, che non ha mai dovuto gestire spaccature interne, si è isolata, ha continuato a lavorare a testa bassa e ha stretto un patto: con la possibilità sfumata di vincere il secondo scudetto consecutivo, ormai del Napoli, il Milan ha scelto di puntare dritto sulla Champions League. Provarci, o meglio, crederci. “Succede solo a chi ci crede” e il Milan questo lo sa. Recita così il claim della scalata al diciannovesimo tricolore, il capolavoro di Pioli.
Il retroscena: patto tra Diavoli, lo spogliatoio ci crede da mesi
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Con il sorteggio degli ottavi non proibitivo (il Tottenham era una delle avversarie più abbordabili sul tabellone) la squadra si è auto-convinta ancora di più di potercela fare. Non è detto che ce la faccia, anzi i pronostici dicono già oggi che il Milan è praticamente spacciato, ma intanto il bistrattato spogliatoio di gennaio è pronto a giocarsi le proprie cartucce in un rovente doppio Euroderby contro l’Inter. Chissà cosa succederà. La versione più bella del Milan, quest’anno, si è vista con continuità soprattutto in Champions League. Che non si dica “frutto del caso” perché non è così.