Prima di sentenziare Gattuso vuole aver chiara la situazione e conoscere limiti e pregi di ogni suo giocatore. Uno spogliatoio solido e affiatato riporterebbe indietro nel tempo
Il Milan pensa al futuro, Fassone e Mirabelli dopo aver piazzato il “colpo” Gattuso non vogliono fermarsi. Tra i parametri zero Reina e Strinic sono molto più di semplici ipotesi, tanti altri sono i nomi tenuti sotto osservazione, ma guai a parlare di rivoluzione. Non si sa ancora quali saranno i paletti imposti dalla UEFA con il Settlement Agreement, dunque è prematuro parlare di acquisti. Ai rossoneri mancano certezze riguardo alle eventuali sanzioni, ma anche agli eventuali addii, soprattutto quelli eccellenti e da rimpiazzare in maniera obbligatoria. Al tutto va sommato il veto di Rino Gattuso, assolutamente contrario ad ogni sorta di smantellamento, un diktat che riporta alle recenti dichiarazioni di Andrea Pirlo.
UN GRUPPO SOLIDO CON INNESTI MIRATI La dirigenza del Milan non sa ancora quanto potrà investire sul mercato, ma sa come e non è poco. Si cercherà di tappare le falle create dalle sicure cessioni di alcune seconde linee, poi si penserà a rinforzare l’undici titolare o a sostituirne gli eventuali partenti. Gattuso non vuole che la squadra venga smembrata. Conosce il gruppo da pochi mesi, lo sta vedendo migliorare e conscio che molti elementi non hanno ancora dato il meglio, vuole poterli far rendere al massimo. Annoverare un’ossatura solida e già rodata aiuterebbe lo stesso tecnico ad esaltarne le individualità e ad integrare i nuovi. Gattuso impersonifica lo spirito del Milan che fu suo e di Andrea Pirlo che di recente ha affermato: «Il momento più bello al Milan? Sono stati dieci anni fantastici e irripetibili. Ho vinto tutto con un gruppo meraviglioso, sempre gli stessi giocatori così si diventa una famiglia. Meglio di lì non potevo stare». Il tecnico rossonero ha iniziato un percorso tecnico e mentale per aiutare ogni elemento a calarsi al meglio nella dimensione Milan, senza accusarne l’inevitabile contraccolpo dovuto alla pressione mediatica. I Kessie, Calhanoglu, Rodriguez, Silva e co. ad oggi sono ancora talenti semi-inespressi, la conferma del gruppo gioverebbe anche a loro. Prima di sentenziare Gattuso vuole aver chiara la situazione e conoscere limiti e pregi di ogni suo giocatore. Uno spogliatoio solido e affiatato riporterebbe indietro nel tempo a quegli anni, oggi lontani non solo cronolgicamente parlando.