Dalla storica difesa a quattro, al 3-5-2, un salto importante che il Milan può e deve fare. Montella ci pensa e contro il Craiova si è già visto qualcosa
Non si può parlare di un avversario della portata dei top, ma la posta in palio (l’accesso all’Europa League) e il livello qualitativo generale del Craiova, lo hanno reso un cliente scomodo per il Milan. Un Milan sperimentale, privo di quello che sarà il centravanti titolare, del suo “cervello” a centrocampo, del suo leader in difesa e di qualche pedina che dovrà sgomitare per una maglia. Una squadra che anche per via della preparazione è parsa ancora mascherata, ma pronta a mostrare la propria identità. Vincenzo Montella non ha resistito e, nel corso della gara di ieri ha svelato il nuovo progetto di gioco rossonero. Il Diavolo è pronto a voltare pagina e passare (quando tutti gli effettivi saranno realmente al top della forma), alla difesa a tre. Bonucci scalpita, ma dovrà lavorare per inserirsi, Romagnoli combatte con una fastidiosa meniscopatia ed è quindi difficile indicare una data X, ma il Milan lavora al cambio di pelle.
TRE PILASTRI E DUE FRECCE PER UN REPARTO STELLARE Conti, Musacchio, Bonucci, Romagnoli, Rodríguez, letta così la retroguardia del Milan ha realmente pochi eguali in Europa. Non serve essere faziosi, il quintetto rossonero è da podio. Montella lo ha capito prima di tutti e nonostante le affermazioni riguardanti la linea a quattro, continua a pensare e lavorare in questa direzione. Lo schieramento che ha fatto la storia del Milan servirà al tecnico per far fronte alle varie defezioni e traghettare la squadra verso il nuovo progetto. Le caratteristiche dei singoli provano che la metamorfosi può e forse deve avvenire. Conti o Abate che sia, così come Rodríguez e Antonelli, ma senza dimenticare Calabria hanno la gamba e la mentalità per partire da dietro, ma puntare in avanti. Musacchio, Romagnoli e il maestro Bonucci, non avrebbero problemi a lavorare insieme. Gli stessi Zapata e Gomez (Paletta è sul mercato), potrebbero giovare di una disposizione a tre, aiutati dai terzini nella fase difensiva e meno esposti all’uno contro uno verso gli avversari. I presupposti, gli uomini e i pro sono tanti, il 3-5-2 non è utopia, ma servirà del tempo per metterlo a punto e un centrocampo forte per arginare la manovra avversaria.