Pensi di sapere tutto sul bomber rossonero protagonista al Mondiale? Scopriamo insieme alcune curiosità che lo riguardano.
Olivier Giroud è uno dei nostri beniamini, uno dei protagonisti assoluti dello scudetto vinto la passata stagione. Attaccante completo: classe, prestanza fisica e fiuto del gol. Lo sa bene anche Deschamps, che ha deciso di puntare su di lui dopo l’infortunio del pallone d’oro Benzema. L’allenatore francese è stato subito ripagato con una doppietta. Da qui nasce la prima cosa che potresti sapere sul nostro numero 9. Giroud, con i due gol messi a segno contro l’Australia, è diventato il miglior marcatore di tutti i tempi della Francia insieme ad Hanry. Sono 51 i gol segnati con la casacca dei blues. Numeri veramente importanti.
Milan, ecco cinque cose che potresti non conoscere di Giroud.
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La seconda cosa che potrebbe esserti sfuggita è che Olivier Giroud è molto religioso. L’attaccante ha infatti tatuata una croce sul braccio sinistro e sul destro il primo verdetto del Salmo 22: “Il Signore mi governa, non mi mancherà nulla”. Mentre è in campo può capitare di vederlo recitare velocemente preghiere con lo sguardo rivolto verso il cielo. Al numero tre il suo soprannome da piccolo. Quello che oggi chiamiamo “Oliviero bomber vero” da bambino veniva chiamato Chaussette, ovvero il calzino. Il motivo? Il piccolo Olivier voleva sempre avere un pallone tra i piedi e quando non era possibile arrotolava un calzino per giocare dentro casa. Quarta curiosità, nel 2017 vince il premio Puskas Award per il gol più bello dell’anno. Contro il Crystal Palace segnò con il “colpo dello scorpione”. Alla premiazione disse che fu un colpo di fortuna.
Il Milan nel destino, perché il suo idolo da bambino era…
Come quinta e ultima chicca che dovete assolutamente sapere è che l’idolo di Giroud da ragazzino era Shevchenko. Il numero 7 rossonero fece innamorare ancora di più del calcio il nostro attuale bomber. Tra Champions League, scudetti e Pallone d’Oro, Olivier non riuscì a fare a meno di cominciare a tifare anche il Milan. Questo ha influito anche nella sua scelta di trasferirsi a Milano sponda rossonera, dopo che a lungo era stato corteggiato dai dirigenti interisti.