Il Milan della stagione 2019/2020 era partito con grandi aspirazioni dopo un mercato estivo che grazie agli arrivi. tra gli altri, di Theo Hernandez, Bennacer, Leao e Kessie sembrava promettere bene tra giocatori dal sicuro avvenire e certezze del nostro campionato. Il Milan, affidato ad inizio stagione a Marco Giampaolo, però partì malissimo con quattro sconfitte in sette giornate e ciò costo la panchina all’ex allenatore di Torino e Sampdoria; al suo posto ecco sulla panchina rossonera Stefano Pioli.
Le cose non ingranarono subito bene per l’allenatore parmense che raccolse ben tre sconfitte nelle seguenti cinque partite prima di svegliarsi con sette punti racimolati nelle seguenti tre partite tutte contro avversari della via Emilia come Parma, Bologna e Sassuolo. Proprio quando sembrava che Pioli avesse trovato una quadra per chiudere dignitosamente la stagione magari puntando ad un piazzamento europeo ecco che arrivò la trasferta di Bergamo contro la lanciatissima Atalanta di Gasperini. L’ultimo match dell’anno solare 2019 si gioca alle 12:30 del 22 dicembre e per il Milan sarà un vero e proprio incubo. Milan in campo con Conti, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez davanti a Donnarumma; Kessie, Bennacer e Bonaventura a centrocampo con Suso e Calhanoglu dietro a Leao.
Nel 2019 il Milan interrompe il dominio dell’Atalanta e ripristina le gerarchie
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L’Atalanta puntava tutto sulla tecnica di Ilicic e Gomez e sul dinamismo dell’ex Pasalic. La partita nel primo tempo perlomeno aveva storia con l’Atalanta (in una inedita maglia verde) che andava in vantaggio al minuto 10 grazie ad uno splendido assolo del Papu Gomez che all’epoca avrebbe anche potuto vestire il rossonero. Il Milan faticava ma pareva esserci partita e nulla faceva presagire il rovescio rossonero che sarebbe capitato da li a poco. Nella ripresa l’Atalanta ripartiva a mille e stavolta gli argini della difesa rossonera non riuscivano più a tenere la furia bergamasca. Nel giro di dieci minuti, dal 17esimo al 27esimo l’Atalanta ne faceva tre in mezzo alle macerie di un Milan crollato nella mente e nel fisico.
Pasalic mattatore prima col gol del raddoppio e poi per l’assist per il 3-0 di Ilicic che ridicolizzava con finte e controfinte la difesa rossonera; lo stesso Ilicic con un eurogol dai 25 metri infilava un Donnarumma immobile per il parziale 4-0. Milan schiantato e partita che si chiuse sul 5-0 grazie alla rete in contropiede del subentrato Muriel che evidentemente fece capire al Milan e a Stefano Pioli di avere davvero toccato il fondo. E se dal fondo si può solo risalire è proprio quello che il Milan fece in un 2020 anomalo a causa dell’emergenza Covid che vide i rossoneri infilare un gran filotto di risultati risultando primatisti per numero di punti fatti nel girone di ritorno che gli garantirono a fine stagione un’insperato ma meritato sesto posto e la conseguente qualificazione all’Europa League.