L’ira della Rai e dell’amministratore delegato Roberto Sergio contro la Coppa Italia su Mediaset: si fa largo l’ipotesi dello slittamento del Festival della canzone
Il calendario della Coppa Italia si scontra con il festival di Sanremo 2025. A sottolineare la sovrapposizione televisiva dei due eventi ci pensa Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, che in un post su Facebook ha espresso tutto il suo stupore.: “Incredibile il calendario Coppa Italia: andata quarti di finale nella settimana dal 4 al 6 febbraio 2025. La 75esima edizione del Festival di Sanremo 2025 dal 4 all’8 febbraio 2025, date comunicate da Rai prima della decisione della Lega Calcio. I telespettatori italiani avranno qualcosa da ridire?”
La Rai, forte dell’annuncio tempestivo delle date del Festival e della scelta di Carlo Conti come conduttore, si trova ora a dover fronteggiare una concorrenza inattesa: la Coppa Italia potrebbe infatti sottrarre una fetta consistente di pubblico al Festival. La questione solleva interrogativi cruciali sulla gestione dei palinsesti televisivi e sulla concorrenza tra le emittenti generaliste.
Il Festival di Sanremo ha goduto negli ultimi anni di un tacito “patto di non concorrenza” da parte delle reti Mediaset ma, ovviamente, con la Coppa Italia cambia tutto e rischia di vedere la propria centralità messa in discussione dalle partite di calcio e Carlo Conti rischia di non avere gli stessi ascolti di Amadeus.
Coppa Italia nella settimana del Festival di Sanremo: è bufera. Si ventila l’ipotesi di uno slittamento delle date della manifestazione canora?
Coppa Italia nella settimana del Festival di Sanremo: è bufera
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Sarà difficile, anzi impossibile, rinviare le date previste per la Coppa Italia. L’ipotesi più probabile al momento, quindi, è rinviare il Festival di Sanremo 2025 di una settimana. Il Festival di Sanremo 2025 potrebbe svolgersi dall’11 al 15 febbraio, tenendo ferma questa ipotesi. Resta in piedi anche la possibilità che resti tutto com’è, ma i due grandi eventi si ritroverebbero a pestarsi i piedi. Ne risulterebbero penalizzate sia la Rai sia Mediaset.