Michele Criscitiello, giornalista e CEO di Sportitalia, sul sito ufficiale dell’emittente televisiva che dirige ha commentato così l’annullamento del gol di Roberto Piccoli nei minuti finali di Lecce-Milan, match di campionato disputato sabato pomeriggio allo Stadio Via del Mare: “Ogni volta che metto piede nel Salento respiro l’aria magica di Lecce – ha scritto -. Dalla gente come ti accoglie, alla società. Io ripago sempre: con me, sugli spalti, il Lecce vince che sia casa o trasferta. E se pareggia sono pari che valgono tanto. Sabato, di fatto, ha vinto e al mio amico Presidente Sticchi Damiani lo avevo detto due ore prima davanti al caffè: ‘Oggi c’è il talismano, ti va bene un 1-X?’. Ha sorriso. Era un sì. Dopo partita neanche mi sono avvicinato altrimenti mi trasferiva il veleno che aveva dentro. E ci credo“.
Criscitiello critico contro il Milan
Criscitiello è un fiume in piena contro il Milan. Un fiume in piena contro il VAR che sabato ha annullato la gioia a Roberto Piccoli e a tutti i tifosi del Lecce e che – a detta sua – “uccide il calcio“. “Lo dico da sempre. Abbiamo una valida tecnologia ma sfruttata male e messa nelle mani di incompetenti. Erano scarsi in campo figuriamoci dietro a una scrivania a Lissone. Non mi importa se il gol è del Lecce, Milan, Juve o Salernitana”.
Criscitiello va quindi al punto: “Il ragionamento è il principio. Se attaccante e difensore non possono più avere contatto fisico diamoci alla pallavolo con una rete di mezzo. Se un pestone diventa fallo, ne fischiamo 100 a partita così. Non si può annullare un gol del genere al 94′. Uccidi il calcio, non il Lecce”. E ancora: “Tra 20 anni a Lecce avrebbero parlato del miracolo di ieri. Da 0-2 a 3-2 con il Milan e Piccoli avrebbe fatto vedere questo gol ai nipoti tra 30 anni. Annullare un gol da 30 metri, per un pestone, è un crimine“. Insomma, secondo quanto scrive Michele Criscitiello direttore di Sportitalia la poesia deve prevalere sulle regole. A noi la sua sembra una presa di posizione da tifoso, per nulla imparziale, per nulla oggettiva. Perché all’interno del suo editoriale a senso unico non fa mai riferimento al rigore negato al Milan nel secondo tempo per fallo di Dorgu su Theo Hernandez?