Oliver Bierhoff e Alberto Zaccheroni. Un’accoppiata che funzionò cosi bene ad Udine che nell’estate 1998 il Milan, per risollevarsi da un paio di stagioni disastrose, decise di riproporre in rossonero. E fu magia. In quell’estate la tratta Milano-Udine fu cosi frequentata che anche il laterale danese Thomas Helveg la percorse. Bierhoff, esaltato nelle ultime stagioni dal modulo zaccheroniano (3-4-3), si presentò a San Siro con il biglietto da visita di miglior colpitore di testa della Serie A. Sicuramente uno dei migliori al mondo in questa speciale abilità. E, ovviamente, esordi nella casa del Milan con una rete… di testa (bissata da un gol su rigore) nel debutto col Bologna.
Il gigante teutonico. Bierhoff continua a segnare prima ancora di testa a Salerno poi su rigore nella sconfitta casalinga con la Fiorentina di Batistuta e ancora a Venezia (sempre di testa, questa volta su corner) nella vittoria 2-0 in trasferta dei rossoneri. Il tedesco incappa successivamente in un periodo negativo in cui non va in rete per ben due mesi prima di sbloccarsi a San Siro contro la “sua” Udinese (con tanto di esultanza non gradita ai tifosi friulani) con il suo primo gol di piede su azione in rossonero. A Genova a fine anno forse la sua rete di testa più bella con uno stacco impressionante e un colpo di testa a togliere le ragnatele nel sette.
Oliver Bierhoff e i suoi indimenticabili 19 gol scudetto col Milan di Alberto Zaccheroni
Milan, quell’incredibile stagione di Oliver Bierhoff insieme a Zaccheroni
Il Milan è in flessione ma ci pensa Oliver a decidere la sfida casalinga col Perugia ad inizio anno con l’ennesimo colpo di testa a battere il portiere su uno dei primi cross decisivi di Andres Guglielminpietro. Nel girone di ritorno Bierhoff parte benissimo con due reti, entrambe di testa, alla Salernitana in un pazzo 3-2 a San Siro per poi sparire dai tabellini per più di un mese fino alla rete decisiva (inutile dirlo, di testa) al Piacenza. Le speranze scudetto sembrano svanire dopo il 2-2 casalingo contro il Bari dove Oliver segna un facile tap in di destro ma ecco che, dopo il sofferto 0-0 contro la capolista Lazio, il Milan e Bierhoff ingranano la quarta con un’epica rimonta.
Il tedesco va in gol con una doppietta, con entrambe le reti di testa, nel largo 5-1 del Milan a Udine; ancora un’incornata vincente per la vittoria di Vicenza fino alla tripletta casalinga all’Empoli con due reti di testa e una di destro, tutti su assist di Guly. L’epilogo trionfante di Perugia non può che avere le firme proprio di Bierhoff e Guly che, con una rete ciascuno (ovviamente il tedesco segna di testa), cuciono il 16esimo scudetto sulla maglia del Milan. Per Bierhoff si chiude il campionato con 19 reti, quasi tutte pesanti, e con l’impressionante numero di ben 14 gol realizzati di testa.
