Il gol divorato da Rafa Leao al 34′ del primo tempo di Milan-Newcastle rischia di complicare i piani di Stefano Pioli nel percorso di qualificazione agli ottavi di finale di Champions. Una “balotellata” lo hanno definito alcuni tifosi sui social, e il paragone con SuperMario viene ripreso questa mattina anche sui giornali in edicola.
Un giocatore che guadagnerà 35 milioni di euro nei prossimi 5 anni non può permettersi una tale leggerezza: avrebbe dovuto «spaccare la porta» Leao, per usare l’espressione utilizzata da Stefano Pioli nel post gara, invece si è incartato proprio sul più bello mettendo a rischio tutto. Qualificazione e premi UEFA. A fine partita – racconta la Gazzetta dello Sport – Leao era “torturato dai sensi di colpa”.
Leao non voleva il premio MVP contro il Newcastle: “Torturato dai sensi di colpa”
UCL, Milan-Newcastle: Rafa Leao non voleva essere MVP
Non è rientrato in spogliatoio in lacrime come invece era successo a Mario Balotelli dopo la finale di Euro 2012, persa dall’Italia 4-0 con la Spagna, ma Rafa era profondamente amareggiato. Il portoghese si è scusato con i compagni e con il mister e non ha voluto ritirare il premio di MVP assegnatogli dalla UEFA. “Suonava come una presa in giro – scrive la Gazzetta – «Migliore io?». Il portoghese non voleva ritirarlo, ben sapendo di non meritarlo, ma è stato incastrato dagli obblighi di protocollo”.
Alla fine però Leao ha dovuto cedere e mettersi in posa, per la foto di rito, con la statuetta che di certo non esporrà nel salotto di casa insieme a quella conquistata contro il Napoli al Maradona nei quarti della scorsa stagione. A fine partita Rafa ha incontrato i parenti: mamma e papà erano presenti sugli spalti del Meazza per assistere al suo esordio stagionale in Champions. Non è stato facile. “Era presente tutta la famiglia – spiega la rosea -. Forse era per loro che voleva confezionare quel gol indimenticabile, di tacco”. O forse voleva solo emulare il brasiliano Grafite.