Il calciomercato estivo del Milan continua ad essere molto dinamico. Dopo gli 8 colpi in entrata, infatti, Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada stanno per chiuderne un altro in uscita. Nello specifico, hanno già lasciato “Milanello” Tatarusanu ( fine contratto), Dest, Bakayoko e Vranckx (fine prestito), Gabbia (prestito) Tonali e Rebic (titolo definitivo). Il prossimo calciatore che dovrebbe terminare la sua esperienza al Milan è Junior Messias. Il brasiliano, dopo due stagioni sulla sponda rossonera del Naviglio, non aveva più spazio dopo gli arrivi di Pulisic e Chukwueze.
Di conseguenza, l’ex attaccante del Crotone ha scelto di trasferirsi al Genoa. Lì, lo aspetta l’ex centravanti Alberto Gilardino, campione d’Europa col Milan ad Atene nel 2007. Il tecnico della squadra ligure gli garantirà un minutaggio ed un ruolo certamente più soddisfacenti di quelli che gli avrebbe concesso Stefano Pioli. All’età di 32 anni, Junior Messias vuole continuare a sentirsi importante ed a giocare titolare in Serie A. Il passaggio al “Grifone”, che lotterà per mantenere la categoria, lo metterà certamente dinanzi ad una sfida stimolante.
Durante le due stagioni in maglia rossonera, Messias è stato molto criticato da almeno una parte della tifoseria milanista. Il calciatore, infatti, non ha (quasi) mai fatto brillare gli occhi ai supporter del Milan. Nonostante ciò, lo score del brasiliano recita 68 presenze, 12 gol e 5 assist col “Diavolo”. Bottino, questo, non eccelso ma nemmeno scadente. Messias, infatti, ha quasi sempre giocato da esterno destro d’attacco, ruolo non pienamente adatto alle sue caratteristiche. Il suo sacrificio in fase difensiva, poi, è stato tutt’altro che banale per gli equilibri della squadra.
Messias, quindi, non è un attaccante dal grande fiuto del gol, ma molte delle sue al Milan sono state importanti ai fini del risultato. Tra esse, i tifosi rossoneri ricordano soprattutto quella realizzata al “Wanda Metropolitano” contro l’Atletico Madrid nel novembre del 2021. In quell’occasione, il “Diavolo” aveva bisogno di una vittoria per continuare a sperare nel passaggio agli ottavi di finale della competizione. Nelle precedenti quattro sfide del girone eliminatorio, infatti, la squadra di Pioli aveva ottenuto solamente un punto, nella gara di ritorno contro il Porto, a San Siro.
In una notte europea per cuori forti, fu proprio Junior Messias a salvare momentaneamente il Milan dall’eliminazione, poi arrivata all’ultima giornata contro il Liverpool al “Meazza”. La partita fu tesa, con la squadra rossonera che comandò il gioco ma non riusciva a trovare la rete del vantaggio. All’87’, però, salì in cattedra il brasiliano, che si inserì alla perfezione nell’area di rigore dell’Atletico Madrid e, di testa, firmò il gol vittoria (il “Diavolo” non vinceva in una trasferta di Champions League dal 2014). Nella sua esultanza, mista di gioia e commozione, c’era tutto il Junior Messias che i tifosi milanisti hanno conosciuto. Prima che un discreto calciatore, infatti, l’ex Crotone è un grande uomo, cresciuto all’insegna del sacrificio e dell’umiltà. Per questo motivo, quella griffe nella notte di Champions League del “Wanda Metropolitano” fu il giusto premio alla vita, prima che alla carriera, del brasiliano.