Milan, lo stadio del futuro potrebbe nascere a sud della città. Svelata la “carta coperta” dei rossoneri.
Il conto alla rovescia è cominciato. Prima di ogni altra decisione, prima di pianificare il mercato della prossima estate, prima di delineare gli obiettivi sportivi delle prossime stagioni il Milan vuole partire con il “progetto stadio”. Gerry Cardinale non è più intenzionato ad attendere i tempi della politica. Due mesi, massimo tre per sciogliere gli ultimi dubbi e non pensarci più.
Le opzioni al vaglio del Milan sono tre. La prima è anche oggi la più concreta: rimanere a San Siro insieme all’Inter, nel quartiere o addirittura tra le torri del Meazza. Il tema è all’ordine del giorno, il dibattito tra tecnici, istituzioni, tifosi acceso più che mai. Non sarebbe meglio rimanere al Meazza? Un punto di unione tra chi vorrebbe l’abbattimento dello storico impianto e chi ne è contrario, è lontanissimo, in questo contesto acceso dalla politica impossibile da trovare. Nell’opzione A, l’alternativa è seguire il “progetto nuovo stadio” a poche centinaia di metri dalla Scala del Calcio.
Milan, svelata la terza “location” per il nuovo stadio
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L’opzione B e la terza nell’elenco sono per certi versi molto simili. Il Milan sta prendendo seriamente in considerazione l’idea di trasferire il progetto del nuovo stadio – da costruire senza l’Inter – fuori Milano. Alla location di Sesto San Giovanni si è aggiunta una terza «carta coperta» (così ne aveva parlato il Presidente del Milan Scaroni qualche settimana fa). La carta coperta – svela oggi La Gazzetta dello Sport – porta sempre nell’hinterland milanese ma in zona sud, nel comune di Rozzano.
La soluzione C riguarda la costruzione di un nuovo impianto, in solitaria, in un’area privata e non comunale. Al momento è un piano marginale. Diciamo che, se proprio San Siro e Sesto dovessero saltare, il Milan virerebbe dritto sulla terza opzione. Ce ne sarebbe una quarta poi, una soluzione vecchia – scrive la Gazzetta – , quella di San Donato a sud-est della città. Un jolly all’interno del mazzo, l’ultima carta per uscirne in caso di altre clamorose frenate.