Sì al riscatto di Brahim Diaz o meglio puntare su un altro numero dieci? Il Milan riflette, lo spagnolo deve convincere tutti e ha metà stagione per provarci.
Alla sua terza stagione in rossonero, Brahim Diaz sta già piacendo di più, ma il Milan sul suo conto nutre ancora qualche dubbio. Con gli arrivi di Yacine Adli e Charles De Ketelaere, la concorrenza sulla trequarti è aumentata ma lo spagnolo non ne ha per nulla risentito. Anzi, il sentirsi costantemente sotto pressione e in sfida l’ha spronato a dare qualcosa in più quando è sceso in campo. Il coraggio oggi più di ieri non gli manca, basti riavvolgere il nastro e rivedere i due “gol capolavoro” che ha realizzato prima della sosta per il Mondiale contro Juventus e Monza a San Siro.
Brahim ha scalato le gerarchie e si è preso la sua zolla preferita, al centro della trequarti. Nel corso dell’autunno Pioli l’ha provato anche esterno a destra per sopperire alle assenze di Saelemaekers e Messias e l’ex Real ha risposto quasi sempre sfoggiando buone prestazioni. In tre mesi poi ha collezionato lo stesso numero di gol firmati la scorsa stagione (quattro in totale). Ora il Milan spera possa come minimo eguagliare da qui all’estate anche i numeri del suo primo anno in rossonero, quando chiuse la stagione con 7 centri complessivi (4 in Serie A e 3 in Europa League).
Milan al bivio: Brahim Diaz ha sei mesi per meritarsi il riscatto
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Numeri a parte, il club si aspetta molto da Brahim da gennaio a giugno. Se lo spagnolo fin da subito sarà continuo e darà il suo prezioso apporto in campionato e in Champions, il Milan in estate lo riscatterà (magari chiedendo uno sconto al Real sui 22 milioni pattuiti nel 2021), in caso contrario Maldini e Massara faranno altre valutazioni già prima di fine stagione.