Ballo-Touré eroe del Castellani, ma oltre al gol, c’è tanto altro. A Londra mercoledì sera la prova del nove.
Tim Burton forse non sarebbe riuscito a scrivere finale migliore. Quello di Empoli è stato un epilogo clamoroso, dalle sfumature drammatiche ma di quelle che alla fine ti lasciano il sorriso. Un finale surreale, a cominciare dalla pioggia battente all’ingresso di Ante Rebic, autore del primo gol rossonero, quello che ha sbloccato il match al 79′. Ballo-Touré
Il colpo di scena tutto nel recupero in un fazzoletto di 3 minuti: l’Empoli trova il pareggio con una punizione di Bajrami, poi il Diavolo costruisce un’azione probabilmente irripetibile, nata da una lancio di Leao che a rileggerlo ha tutte le sembianze del “buttiamola là dai, qualcosa magari succede”. E qualcosa è successo. Spizzata di Rade Krunic per Fodé Ballo-Touré e tap-in vincente. Ballo Ballo Ballo senza respiro! Vicario, splendido fino a quel momento, nulla ha potuto.
Poco impiegato da Pioli («Ha davanti un giocatore di livello»), allenamento dopo allenamento Fodé non ha fatto mancare impegno e determinazione. La prestazione del francese in terra toscana è stata ampiamente sufficiente ancora prima del gol, il suo sigillo numero uno da professionista. Nel bottino l’ex Monaco ha raccolto al Castellani anche 3 cross, 25 passaggi positivi (sbagliando solo 4 volte) e 6 palloni recuperati.
Non sempre ha il senso della posizione ma per le capacità tecniche merita di indossare la maglia del Milan. Preferisce attaccare anche perché è cresciuto così: da ragazzino, nelle giovanili del Psg era più ala che terzino. Predilige aggredire la fascia così come fa Theo nelle giornate migliori, un maestro nella specialità, in difesa invece deve ancora calibrare meglio qualcosa. Con Pioli crescerà («che io non gli dia fiducia è una stupidata» ha detto il mister). Empoli era un test poco probante, Stamford mercoledì darà qualche indicazione in più.