Dall’esordio in rossonero con Mihajlovic al Franchi all’affermazione in Liga, passando per un fallimento che sa di mancata occasione. Che fine ha fatto Rodrigo Ely?
3 novembre 1993, Lajeado (Rio Grande do Sul). È una piccola cittadina di circa 80mila abitanti, vicino a Porto Alegre nel sud del Brasile, a dare i natali a Rodrigo Ely.
La tradizione carioca relativa al calcio è importantissima soprattutto nella zona avanzata dei rettangoli di gioco, meno nelle retrovie, nonostante ci siano stati anche grandissimi difensori brasiliani nella storia, da Carlos Alberto a Cafu.
Rodrigo Ely fa parte della scuola arretrata, quella che la porta avversaria la guarda da lontano e la propria la vuole vedere il meno possibile. Cresce nelle giovanili del Gremio, arrivando fino alla formazione U20, prima di essere acquistato nella sessione di mercato invernale del 2010 dal Milan, squadra dalla grande tradizione verdeoro, con mediazione dell’agente del giocatore, Mino Raiola.
Rodrigo Ely: dalla Reggina al Milan
Dopo due anni nel Milan Primavera B, con il quale racimola un numero discreto di presenze, il giovane brasiliano nel 2012 passa alla Reggina in prestito per circa 250 mila euro, trovando il posto da titolare in Serie B segnando anche una rete in 39 presenze.
Il 16 luglio del 2013 Rodrigo firma per un nuovo prestito, stavolta al Varese, realtà dove conferma la sua affidabilità nel ruolo di difensore centrale mantenendo una costante presenza nell’undici titolare e giocando, compresi i play-out, un totale di 44 presenze, condite da 3 assist.
21 luglio 2014, è tempo di un’ulteriore partenza in prestito, stavolta all’Avellino. Se a non cambiare sono le partite giocate, 39 anche in terra campana, questa volta il brasiliano ha la possibilità di giocare i play-out per salire in A, raccogliendo 300 minuti in 3 presenze e accumulando esperienza già a buoni livelli di competitività.
L’annata 2015-2016 è quella della conferma in rossonero. Rodrigo Ely fa parte di un roster che vede nei ruoli difensivi giocatori più affermati come Alex, Mexes e Zapata, un nuovo acquisto su cui il nuovo allenatore Sinisa Mihajlovic ha deciso di puntare molto, Romagnoli, e un compagno simile a lui nell’età e nelle esperienze calcistiche: Stefan Simic.
Sulla carta Rodrigo parte molto dietro nelle gerarchie, eppure viene confermato in rosa sia dalla parte tecnica, sia da quella societaria, dando prova di una volontà comune di provare il giovane brasiliano nelle rotazioni della squadra.
Rodrigo Ely: esordio amaro e addio inevitabile
Titolare nel pre-campionato contro Real Madrid e Inter, Rodrigo Ely riesce a dimostrare le sue qualità più importanti in un contesto sicuramente amichevole ma contro squadre comunque dal blasone importante.
Infatti, il giovane difensore brasiliano si distingue per ottime capacità nel gioco aereo ed una discreta abilità in fase di impostazione, rendendolo un giocatore interessante da poter schierare al fianco di Alessio Romagnoli, più dedito alla marcatura stretta e alla guida della linea difensiva.
L’esordio in gare ufficiali con la maglia del Milan arriva nel terzo turno eliminatorio di Coppa Italia contro il Perugia, gara vinta dai rossoneri 2-0 grazie alle reti di Honda e Luiz Adriano. Una buona partita giocata da Rodrigo Ely, che non ha ancora vissuto il vero battesimo di fuoco della Serie A.
Esperienza che arriva il 23 agosto. Fiorentina – Milan, stadio Franchi, prima giornata della stagione 2015-2016. Rodrigo Ely viene espulso per somma di ammonizioni al minuto 36, dopo aver fermato irregolarmente Kalinic lanciato a rete. Valeri non esita: secondo cartellino giallo e difensore brasiliano anzitempo sotto la doccia.
La partita finisce con un rotondo 2-0 per la Viola e getta un’ombra non da poco su Rodrigo, reo di aver lasciato i compagni in 10 addirittura poco dopo la mezz’ora di gioco. Insomma, un esordio in Serie A da dimenticare nel modo più assoluto. Saranno, da qui alla fine dell’annata, solo altre due le presenze con i rossoneri. Con l’arrivo di Montella, poi, il giocatore viene definitivamente messo ai margini del progetto.
Rodrigo Ely: Alavés e Liga, la rinascita
Passato all’Alavés nella finestra di mercato estiva del 2017, il difensore brasiliano ritrova parte di quella serenità che nell’ultimo periodo in rossonero gli era venuta a mancare, superando le 10 presenze nella singola annata.
L’anno successivo Rodrigo riesce a strappare il ruolo di titolare ai compagni concorrenti, raggiungendo le 37 presenze tra campionato e Copa del Rey, mettendo a segno anche una rete.
Dopo una stagione difficile nel 2018-2019, nella quale il difensore perde certezze e racimola nuovamente solo una decina di presenze, quest’anno Rodrigo è stato, fino al lockdown e al conseguente stop dei campionati, un elemento molto prezioso nelle rotazioni della squadra allenata da Asier Garitano.
18 presenze ed 1 gol sono dati che lasciavano presagire infatti un’ottima stagione da parte del brasiliano, il quale pare aver trovato la sua dimensione nel massimo campionato spagnolo in una squadra senza grandissime ambizioni.
Da giovane di belle speranze, della scuderia del noto procuratore Mino Raiola, a difensore importante in una squadra da mezza classifica, passando per il rischio di finire dimenticato. Una carriera che, a soli 26 anni, ha già fatto vivere a Rodrigo molti alti e bassi.
Una vita da montagne russe, con l’augurio che si ritorni a parlare di lui come si faceva anni fa.
Boa sorte, Rodrigo.