Hernandez, Bennacer, Rebic… Ecco la strada tracciata dal fondo americano per il rilancio del Club.
Non c’è una cifra definita che delinea chiaramente il confine tra conferma e cessione del cartellino, semplicemente un’idea condivisa che ha preso corpo già prima del blocco planetario: Theo Hernandez, semplicemente, non si muove. Il Milan è fermo sulla sua posizione, convinto che la “fase due” rossonera, quella verso la sperata rinascita seguita da tempo e fin qui mai raggiunta, non può ignorare la valorizzazione di profili simili a quelli del terzino francese.
Elliott patrimonio Milan: la strada tracciata
Theo è il prototipo perfetto del giocatore che vuole Elliott, ma non si tratta solo di caratteristiche tecniche e umane da apprezzare in campo la domenica o in settimana a Milanello (dettagli d’insieme che peraltro piacciono anche a Ralf Rangnick, prossimo a sbarcare a Milano). Theo è l’esempio lampante di come il Fondo Elliott intenda “fare affari” anche in campo calcistico. La famiglia Singer ha scelto il Milan per riportarlo ai vertici: una mission che non può certo passare attraverso ingenti investimenti, rischiosi e fini a se stessi, bensì seguendo un’attenta e logica strategia di crescita e di visione mirata a più livelli (a cominciare dalla costruzione di uno stadio di proprietà, passo fondamentale per allinearsi ai principali competitors europei). Lo si è detto più volte: i Singer lasceranno il timone del Milan solo quando il bene in loro possesso avrà più valore di quanto ne contasse all’atto del passaggio delle quote dalla precedente proprietà al fondo americano.
Elliott patrimonio Milan: da Hernandez a Rebic
Il Milan con Theo Hernandez ha concretizzato un vero e proprio affare: arrivato in estate dal Real Madrid per 20 milioni di euro, oggi il terzino naturalizzato spagnolo ne vale almeno il doppio. Stessa evoluzione per Ismael Bennacer e per Ante Rebic, e infatti il Milan ha scelto di blindarli e tutelarsi. Sul capitolo che riguarda l’attaccante croato, però, segue una nota a margine: il suo cartellino è di proprietà dell’Eintrach Francoforte, che l’ha ceduto in prestito biennale ai rossoneri all’interno di uno scambio “alla pari” che ha coinvolto lo spagnolo André Silva. Finché il Milan non riuscirà a garantirsi il cento per cento delle prestazioni del giocatore fortemente voluto da Zvone Boban, suo connazionale, non potrà far rientrare la scheda nel faldone dei veri colpi di mercati. Sfumature, perché Ante piace a Casa Milan e lui è stregato dal Club tanto da aver già mandato un forte segnale a tutto l’ambiente: vuole restare a lungo in rossonero.
Elliott patrimonio Milan: le parole di André Silva
Anche sulla sponda opposta, in Germania, in casa Eintracht si leccano i baffi: nello scambio in estate era rientrato André Silva, qualche gol d’impatto ma pochi ricordi in maglia Milan: «Le cose ora vanno bene – ha raccontato l’ex numero 27 in un’intervista apparsa sulla Gazzetta dello Sport –. In un paio di anni, specie alla mia età, si può crescere tanto, anche come uomo. Si è più esperti e maturi. In due anni si può lavorare molto su se stessi. E ormai sono passate un paio di stagioni dal mio ultimo campionato al Milan. A Francoforte ho avuto l’occasione di mettermi in mostra, ho avuto fiducia. Sono contento di essere qui». André Silva ha quindi aggiunto: «Al momento sono un giocatore del Milan, in prestito all’Eintracht. Non posso sapere cosa accadrà. Indipendentemente da club, competizione o Paese io però voglio essere protagonista. Chi è ambizioso vuole sempre vincere. Io voglio lottare per arrivare in alto. Non posso prevedere il futuro, posso solo commentare il presente ed è Francoforte. E farò il possibile affinché sia ricco di successo». Un chiaro messaggio da leggere anche in ottica nazionale, in vista del campionato europeo stillato per la pandemia dall’estate al prossimo anno.