Metà degli anni di Rangnick, ma percorso simile a quello del professore. Probabilmente l’allenatore più apprezzato in Germania, sicuramente uno dei più stimati in Europa. Vi presentiamo Julian Nagelsmann.
Chi è Julian Nagelsmann: la morte del padre
Alla famiglia Nagelsmann i soldi non mancavano. Julian era nato a Landsberg am Lech, nella Baviera del sud, una città medioevale che ha dato i natali anche alla follia nazista di Adolf Hitler, proprio lì il Furher fu imprigionato (per così dire, la sua cella sembrava un albergo a cinque stelle) e cominciò a scrivere il “Mein Kampf”. Julian era l’ultimo di tre figli. La città dista circa un’ora da Monaco e Augsburg: lì il giovane Julian ha cominciato a giocare a calcio. La sua infanzia prese subito una brutta piega, perché a circa sedici anni il padre morì suicida e la mamma da sola non riuscì a portare avanti la famiglia. Pur essendo il più giovane, Julian decise di aiutare a modo suo i fratelli e la madre.
Chi è Julian Nagelsmann: l’infortunio che gli cambia la carriera
La morte del padre fece assumere a Julian tante responsabilità: basta divertirsi, è ora di fare sul serio, è ora di fare il calciatore professionista. Ci riuscì, al Monaco 1860 divenne anche capitano delle giovanili. Il difensore lo sapeva fare e finì sotto la lente d’ingrandimento dall’altro club della Baviera: il Bayern. Non si ritenne pronto, non ancora del tutto, decise di non trasferirsi e di proseguire quindi la carriera in biancoazzurro. E a quel punto che cominciò il calvario. S’infortunò gravemente al menisco e dopo due operazioni decise di smettere. Fine del sogno. Provò ad addentrarsi nel mondo del business ma non faceva per lui. L’addio al calcio era davvero a un passo, però…
Chi è Julian Nagelsmann: «Juli, che ne dici di fare l’allenatore?»
Sì, c’è un però, e si chiama Thomas Tuchel. L’attuale allenatore del Psg allenava le giovanili dell’Augsburg. Fu lui a dare la possibilità a Julian di proseguire il suo sogno, proponendogli di fare la match analysis degli avversari. Si trattò di una sola stagione, ma Julian apprese tanto e quell’esperienza gli risultò poi fondamentale. A fine anno Tuchel lasciò la panchina e gli diede un ultimo consiglio: «Che ne dici di diventare allenatore? Ti ci vedo bene». Così l’anno successivo Julian Nagelsmann divenne assistente dell’Under 18 del Monaco 1860, con cui restò due anni e mise le basi definitive per la sua scalata.
Chi è Julian Nagelsmann: 26 anni e allenatore
Nel 2010 arrivò una chiamata. «Ti andrebbe di venire da noi? Siamo nuovi in questo campionato proprio come te, e in più il nostro allenatore ha preferito non rinnovare». Quell’allenatore si chiama Ralf Rangnick e quel cellulare era tenuto in mano da Dietmar Hopp, il presidente dell’Hoffenhaim. Una piccola città (Sinsheim), meno di 4.000 abitanti in aperta campagna, per la prima volta atterrava sui palcoscenici del calcio tedesco. L’offerta non poteva che stuzzicare Nagelsmann, che infatti accettò. Ma non per la prima squadra, per le giovanili. Di solito, se a 26 anni sei nel mondo del calcio fai il calciatore, invece Julian no, Julian faceva già l’allenatore. E quando nel 2012 venne chiamato nello staff tecnico della prima squadra, si ritrovò la metà dei calciatori più anziani di lui. Molto da guadagnare, tutto da perdere.
Chi è Julian Nagelsmann, il “Mini-Mou”
Questo soprannome gli venne affibbiato da Tim Wiese, il portiere che ora fa il lottatore di Wrestling… Che personaggio! La vera ragione di questo soprannome, probabilmente, è esclusivamente tattica. Perché le squadre di Nagelsmann non applicano mai un grande calcio, sono bravissime però ad adattarsi all’avversario. Per la prima volta assunse la carica di capo allenatore, nella primavera dei tedeschi. Nel frattempo continuò a dare un mano alla prima squadra, visionando tramite software all’avanguardia giovani talenti da poter lanciare. Tutto questo grazie alla “Sap”, un’azienda che si occupa di computer e sistemi di automazione, nonché principale fondo economico del presidente Hopp. Julian divenne un maniaco del lavoro, proprio come Ralf Rangnick e Pep Guardiola (il suo modello di allenatore perfetto).
Chi è Julian Nagelsmann: un ragazzo contro tutti e il miracolo Hoffenheim
Nella stagione 2015-16 il club di Hopp rischiava seriamente di retrocedere. Dopo due allenatori esonerati, il presidente si prese il rischio di lanciare Nagelsmann in Bundes. Quello che fino a pochi mesi prima era il “Nerd” dei software, si ritrovò a giocare contro le big del calcio tedesco…compresi il Bayern del suo idolo Guardiola e il Borussia del suo mentore Tuchel. Un ragazzo di ventotto anni contro tutti. Esordì subito col suo modulo preferito, il 3-4-1-2 e stupì tutti. Alla prima stagione ha condotto la squadra della piccola Sinsheim a un’insperata salvezza. Poi l’exploit. A 29 anni ha portato il club ai preliminari di Champions, un’impresa storica. Non contento, a trent’anni si è superato raggiungendo i gironi diretti.
Chi è Julian Nagelsmann: Rangnick e il progetto Red Bull
Chi lo conosce ormai lo sa bene: Nagelsmann trent’anni li ha solo sulla carta d’identità. Fu chiamato anche da Real e Bayern, ma fu lui a rifiutare, perché un anno prima dell’arrivo effettivo, bussò alla porta di Hopp il Lipsia di Ralf Rangnick. Il presidente non poté farci nulla: Nagelsmann divenne ufficialmente il nuovo allenatore del progetto Red Bull. A descrivere la sua devozione al lavoro c’è un curioso aneddoto: una notte sua moglie si lamentò perché, nel sonno, Julian stava urlando indicazioni tattiche ai suoi calciatori immaginari. Ha dovuto faticare molto per arrivare dov’è, ma ne è valsa la pena. Ora Nagelsmann allena il Lipsia, il Lipsia ai quarti di finale di Champions (vittorioso proprio contro Mourinho), il Lipsia che rischia di spodestare l’egemonia di quel Bayern che tanto l’ha cercato in passato, nonostante alcuni passi falsi nelle ultime partite.
Chi è Julian Nagelsann: futuro al Milan?
Comincia così la mattinata del RB Lipsia, i giocatori rispondono con uno smartphone, lui raccoglie i dati e li confronta con quelli degli allenamenti per poi tirare le somme in vista della partita. Si prosegue con un maxischermo in mezzo al campo, per permettere a chi si allena di rendersi conto in tempo reale di come ci si sta allenando, cosa sta funzionando e cosa andrebbe migliorato. Benvenuti nel mondo di Julian Nagelsmann, il trentaduenne che piace al nuovo diavolo di Rangnick.