Coppa Italia: Milan-Torino si decide ai supplementari grazie a due gol di Chalanoglu. Ora c’è la Juventus in semifinale. Solo una scia luminosa rossa sui led a bordocampo. San Siro si spegne per rendere omaggio a Kobe Bryant, alla figlia Gianna Maria. Alla commozione si aggiunge quella al minuto 24, coperto dagli applausi dei 36.500 del “Meazza”. Tutti in piedi per la leggenda, l’uomo, il fratello maggiore grande cuore rossonero. Quindi la sfida, Milan e Torino, all’orizzonte la prestigiosa semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, per entrambe un match dai tanti significati.
Al 12′ la sblocca Jack Bonaventura, in campo titolare dopo la panchina di Brescia. Decisivo Rebic, che si invola in area e regala al compagno un’assist perfetto. Il croato è per Pioli il giocatore più decisivo del mese di gennaio. Ancora più di Ibra, che non ha i ritmi per reggere tre match interi in una settimana e vede per oltre un’ora lottare i compagni seduto al riparo dal freddo. Al 25′ Castillejo impegna Sirigu in calcio d’angolo. Il Milan avrebbe l’occasione per affondare il colpo. Ma il Toro resta lì e pochi minuti dopo trova con Bremer il sigillo del pareggio. Assist dell’ex, Simone Verdi. Prima della pausa il direttore di gara, Fabrizio Pasqua di Tivoli, annulla a Rebic il 2-1 per tocco di braccio di Piatek. Giusto.
Milan-Torino si decide ai supplementari grazie a Calhanoglu che fa esplodere San Siro. Ora c’è la Juventus in semifinale.
Milan-Torino, è super Chalhanoglu nei supplementari
Krunic, protagonista di testa a fine primo tempo, ci riprova dopo sei minuti al rientro dagli spogliatoi. Assist di Rebic, la sua conclusione potente si spegne sopra la traversa. Al 9′ brividi dalle parti di Gigio Donnarumma, che sbaglia l’uscita e offre ai granata un’occasione ghiottissima. Kjaer nega la gioia a Belotti. Al 13′ pennellata di Castillejo, stacco imperioso di capitan Romagnoli, tocco di testa e pallone alto. Pioli chiama dalla panchina Ibra e richiama a bordocampo Piatek, cambio. Zlatan vuole scaldare San Siro e prova subito a rendersi decisivo. Sulla sua strada trova Njoulou, ottimo il contrasto del difensore granata. Al 26′ la doccia gelata, giusto per tenere bassa la temperatura su Milano. Bremer raddoppia di testa, servito da Ola Aina. Al 36′ Ibrahimovic ci prova da fuori, conclusione sbilenca. Il gol arriva a un soffio dal recupero, proprio dai piedi di Calha, liberatorio, pazzesco, fa esplodere San Siro. Prima dell’urlo ci aveva provato Ibrahimovic, di testa, poi Rebic per Castillejo. È un forcing. Cinque minuti di recupero. Servono i tempi supplementari.
Supplementari…
Spinge la formazione ospite, i padroni di casa replicano in contropiede con Leao: serpentina in area del portoghese, palla in orizzontale per Calhanoglu che riceve e incredibilmente impatta addosso a Sirigu. Occasione Milan. Poi i granata impegnano ancora una volta Gigio: Aina prima e Belotti poi. Nessuno vuole perderla, è sfida vera. Solo davanti a Sirigu, Theo Hernandez si mangia un gol già fatto; dalla parte opposta del campo, invece, Kjiaer intercetta un destro a giro di Millico e mette in corner. Cambio di campo dopo un minuto di recupero. Ante Rebic cede il posto a Franck Kessie. Pronti via e l’urlo di San Siro copre il cielo di Milano. Eccolo! Il gol del Milan porta la firma, ancora, di Hakan Calhanoglu. Lui, sempre lui. È la sua serata. Passano pochi minuti e arriva anche il primo sigillo in casa, in stagione, di Zlatan Ibrahimovic. 4-2. Sugli spalti è festa, il resto è un lento scorrere verso i titoli di coda. Sirigu vola su Ibra, il Milan vola in semifinale. C’è la Juve.