Il Codice Gerenzani parla chiaramente di fallimento per il Milan di Zlatan Ibrahimovic. Un fallimento annunciato…
Milan alla deriva. Oramai, con l’ ennesima sconfitta nel recupero contro il Bologna, la squadra sembra essere proprio allo sbando totale. Inutile, a questo punto, opinare su questioni tecnico-tattiche: evidentemente le cause di questo sfascio sono più profonde e da ricercarsi altrove.
L’ ambiente rossonero appare sempre più tossico, confuso e conflittuale: solo in questo modo può spiegarsi un simile crollo, tanto più dopo un mercato così ricco ed ampio come quello dello scorso gennaio. Il nervosismo palesato da Mister Conceiçao, sia in campo sia davanti ai microfoni nel dopopartita, certifica una situazione interna non più sostenibile.
Al solito nessun autorevole esponente della dirigenza rossonera interviene, lasciando, ancora una volta, la netta impressione di una società lontana ed incapace di affrontare i problemi innegabili.
Di nuovo, contro il Bologna, si è vista una squadra spenta, arrendevole e rassegnata, che ora si ritrova all’ottavo posto, fuori da ogni obiettivo, con ancora un quarto di campionato da disputare senza stimoli ed un ulteriore doppio derby da affrontare in semifinale di Coppa Italia, che incombe con le sue inevitabili tensioni .
Anche ottimi calciatori come Rejinders, Pulisic e Fofana sembrano arrendersi ad un caos deflagrato in tutta evidenza.
Senatori ed artefici dell’ ultimo scudetto del 2022, come Theo, Leao e Maignan, si sono trasformati in giocatori normali dal rendimento incostante.
Il nuovo centravanti messicano, Santiago Gimenez, in meno di un mese, ha già perso entusiasmo e sta precipitando nell’ anonimato.
Codice Gerenzani, il Milan è tutto un equivoco!
Milan, Codice Gerenzani: siamo di fronte a un fallimento totale. Colpa di tutti, nessuno escluso!
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E sicuramente l’equivoco tattico, generato dalla continua presenza di Joao Felix, imposta nonostante un rendimento altalenante, contribuisce ad avvelenare l’ ambiente: il portoghese, appartenente alla scuderia Mendes, come l’attuale allenatore milanista, sbilancia una squadra già dall’ equilibrio precario, panchinando ingiustificatamente l’ esterno americano, che, per classe, gol e rendimento, risulta pur sempre tra le colonne di questo disastrato Milan.
È plausibile che questo costante schieramento di Joao Felix, contrario alle evidenze, non sia molto apprezzato dal gruppo di calciatori che tirano la carretta dall’ inizio di questa disgraziata stagione.
Ma ai dirigenti non balza all’ occhio questo problema, che, molto probabilmente, scuote lo spogliatoio.
Una simile gestione non può che incidere nel produrre alla lunga un rendimento scadente da parte di un gruppo di giocatori, che, seppur costruito male, annovera molti buoni elementi: il livello tecnico del Milan attuale non è degno di questa classifica e sicuramente si presenta superiore a quello di Lazio, Fiorentina e Bologna, che precedono i rossoneri in graduatoria.
Anche Dinamo Zagabria e Feyenoord, che hanno estromesso la squadra di Mister Conceicao dalla Champions League, sono nettamente inferiori tecnicamente. Questo non fa che aggravare ancora di più le responsabilità di dirigenti ed allenatore rispetto al fallimento a cui oggi si sta assistendo, che pare irrimediabile nell’ immediato, al punto da sentenziare un disastro tecnico ed economico difficile da superare.
Dietro l’ angolo potrebbe esserci un nuovo clamoroso avvicendamento in panchina, del tutto estraneo alla storia rossonera