La contestazione della Curva Sud Milano alla festa del Milan ha costretto Furlani e Ibrahimovic a evitare il contatto i propri tifosi…
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Non è sempre così. Non per l’amministratore delegato Giorgio Furlani e nemmeno per Zlatan Ibrahimovic. Il boss del Milan insieme all’uomo dei conti, prima del Fondo Elliott e poi di RedBird, hanno preferito evitare il confronto con i propri tifosi, ascoltare le loro ragioni e rassicurarli sul futuro. Niente di niente. Così anche il presidente Paolo Scaroni…
Un pezzo di Curva Sud Milano è fuori dal locale che la società ha scelto per festeggiare i 125 anni di storia del Milan. Una festa rovinata dal risultato in campo contro il Genoa. Rovinata anche dalla protesta dei propri tifosi che chiedono impegno, rispetto. Ma non solo:. Il primo striscione è esplicito: “Dirigenti incapaci, società senza ambizione, non siete all’altezza della nostra storia”.
Poi l’altro: “Giocatori senza voglia e dignità, siete lo specchio di questa proprietà”, il secondo striscione esposto a chiare lettere. Non tutti i calciatori però sono stati fischiati:
Aspettiamo di vedere chi arriva e decidiamo se fischiare, insultare o applaudire
dicono i rappresentanti del tifo organizzato rossonero
Milan, la pazienza della Curva Sud Milano è finita…
Milan, contestazione Curva Sud Milano: Furlani e Ibrahimovic non affrontano i tifosi ed entrano da dietro. Il retroscena
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Chje la pazienza sia finita basta ascoltare nuovamente i cori degli oltre 500 tifosi presenti: “Questa società non ci merita”. Arrivano i giocatori. Le vecchie glorie vengono applaudite. I giocatori di oggi non tutti: Francesco CamardaP La curva applaude e canta forte il suo nome: “Noi vogliamo 11 Camarda”. Nessun coro a Loftus-Cheek, Sportiello e Morata. Poi appare Davide Calabria e parte un fragoroso: “Tirate fuori i c…..”.
Quando arriva Paulo Fonseca nessuno lo contesta. Anche questo è un messaggio. Anzi la contestazione ricomincia una volta che è entrato alla festa, nei confronti di RedBird: “Noi non siamo americani”.
Christian Pulisic è il primo giocatore a ricevere gli applausi dei propri tifosi…