Il direttore di Telelombardia Fabio Ravezzani: la gestione di Paulo Fonseca al Milan mi ricorda quella di José Mourinho quando… Il paragone
Lo sfogo di Paulo Fonseca, in seguito alla vittoria casalinga ottenuta per 2-1 contro la Stella Rossa, non è un buon segnale per il Milan secondo il direttore di Telelombardia Fabio Ravezzani.
Le dichiarazioni del tecnico rossonero hanno ricordato al conduttore televisivo quelle effettuate da un altro allenatore portoghese: José Mourinho nella sua ultima avventura in Italia alla guida della Roma.
L’osservazione rilasciata da Fabio Ravezzani ai microfoni di Milannews.it:
Lo interpreto male (in riferimento allo sfogo di Paulo Fonseca, ndr), nel senso che siamo rimasti tutti stupiti ed è un segnale di una gestione della squadra ancora in alto mare. Mi è sembrato il Mourinho degli ultimi anni dove con la Roma aveva sparato a zero su qualche giocatore. Però ci sono momenti e momenti, la Roma ad esempio aveva anche incassato pesanti sconfitte. Fonseca mi piace molto perché è schietto ed è bello da sentire, però si è ‘mourinhizzato’ a spese del Milan
Paulo Fonseca deve gestire il Milan prendendo spunto dalla Fiorentina di Raffaele Palladino. Il suggerimento di Fabio Ravezzani
Milan, Ravezzani: Paulo Fonseca come José Mourinho! Il motivo
LEGGI ANCHE Verso Milan-Genoa, Andriy Shevchenko salta la festa dei 125 anni! Il motivo
Secondo il direttore di Telelombardia, lo sfogo effettuato dal tecnico del Milan rischia di avere un effetto controproducente.
Paulo Fonseca dovrebbe prendere spunto dalla gestione della vicenda Cristiano Biraghi da parte di Raffaele Palladino alla Fiorentina per Fabio Ravezzani: lasciare in panchina i giocatori da lui nel mirino affrontando la questione senza farla finire al centro dell’attenzione.
Ecco come l’allenatore rossonero avrebbe dovuto gestire la questione secondo il giornalista:
Se hai un problema con 1-2 giocatori, e mi rifiuto a pensare siano di più, li lasci fuori. Palladino, per fare un esempio, ha fatto lo stesso discorso con Biraghi ma con un po’ più di misura. Arrivare a dire che c’è gente che gioca quasi contro e che si tira indietro è molto rischioso
