L’ex Lipsia alla Bild conferma il contatto con i rossoneri: «Non posso escludere che andrò al Milan, mi piace l’avventura». Scaroni in serata: «Il nuovo Milan sarà giovane e veloce». Tra smentite e verità, ecco un punto chiaro della situazione.
Ogni giorno che passa il quadro appare sempre più nitido. Nonostante le smentite del Milan a protezione di Pioli, della squadra e di una stagione ancora da completare, il futuro rossonero parla sempre più la lingua tedesca. Ralf Rangnick – non è più un mistero – è il nome scelto da Ivan Gazidis (e quindi dalla proprietà) per la nuova guida tecnica del Milan: a novembre erano circolate le prime indiscrezioni sui quotidiani esteri (la Bild e l’Equipe sono stati i primi ad accostare “il professore” al calcio italiano), a gennaio sono poi arrivate conferme anche da fonti vicine al Milan nonostante le immediate – poi continue – smentite di Via Aldo Rossi e gli attriti che il grande tema di Casa Milan aveva generato.
Rangnick ufficiale interesse Milan: le divisioni interne
È ormai storia stranota l’allontanamento di Zvone Boban dal timone dell’area sportiva dopo l’attacco a Gazidis sulla Gazzetta dello Sport del 29 febbraio. Anche Paolo Maldini si era speso a più riprese in favore dell’ex collega e compagno di squadra: «Rangnick? Sinceramente, da direttore dell’area sportiva, con il dovuto rispetto, non credo che sia il profilo giusto per associarlo al Milan». E poi, ancora: «Non l’ho mai contattato e quindi non è un profilo adatto per la nostra squadra secondo la mia visione. io rispondo per quello che so e per quello che faccio». Intendendo così denunciare, tra le righe, l’invasione di Gadizis in spazi decisionali di non sua competenza.
Rangnick ufficiale interesse Milan: la conferma del tecnico
In tutta la vicenda, un fondo di verità c’è. Perché se è vero che dai piani alti del Club le smentite sono quasi all’ordine del giorno, dalla Germania le parole del tecnico registrate in queste settimane sui media non lasciano terreno a grandi interpretazioni. Ogni frase che Ralf Rangnick aggiunge in risposta a chi lo incalza sul suo futuro lo avvicina di un passo verso i colori rossoneri. Le ultime parole ieri sulle colonne della Bild: «Non posso escludere che andrò al Milan – ha detto il manager tedesco, oggi responsabile tecnico delle squadre di proprietà della Red Bull -. Mi hanno chiesto se ci fosse la possibilità di collaborare, di conseguenza ho informato la Red Bull e poi ci sono stati colloqui con il mio procuratore. Ma è arrivato il coronavirus e sono sorte questioni più importanti. Senza voler essere presuntuoso, la cerchia dei club che mi possono interessare è abbastanza ristretta: mi piace l’avventura ma non deve essere una missione suicida». Dichiarazioni che fanno il paio con quelle da lui stesso concesse una settimana fa alla testata Mitteldeutsche Zeitung: «C’è stato un interessamento col Milan, ma col Coronavirus ci sono state altre cose da considerare, oltre a pensare se Ralf Rangnick fosse l’uomo giusto per loro o viceversa».
Rangnick ufficiale interesse Milan: Scaroni e la nuova mission
A spingere verso una nuova rivoluzione in prima squadra, senza fare però riferimenti espliciti all’ex allenatore del Lipsia, ci ha pensato ieri il presidente del Milan Paolo Scaroni, che in diretta al portale di diritto sportivo Olympialex ha tracciato i contorni del “nuovo” progetto rossonero. Sarebbe la prima vera idea di progetto della nuova proprietà griffata Elliott dopo due anni (a luglio) gestiti da direttori tecnici non collaboratori diretti della famiglia Singer: «La prima missione è costruire una squadra giovane – ha detto Scaroni – che giochi un calcio veloce, più veloce rispetto a quello che si vede abitualmente in Italia, più simile al modello inglese o a quello dell’Ajax».
Rangnick ufficiale interesse Milan: il lavoro di Pioli
In pratica, è come se il numero uno di Casa Milan avesse sintetizzato le abilità di Ralf Rangnick, conosciuto oltre i confini tedeschi per le sue abilità un po’ “sacchiane” di intendere il calcio, arricchite da doti di scopritore di talenti, giovani soprattutto. Insomma, la strada è tracciata nonostante le frenate che sul futuro arrivano quasi quotidianamente da Casa Milan. Pura strategia mista a una dose di rispetto per Stefano Pioli, comprensibile, che dal suo arrivo ha lavorato su un procedimento di crescita del gruppo portando sulla scrivania di Gazidis risultati in autunno insperati per come era iniziata la stagione. Rispetto appunto, se non la conferma il rispetto. Almeno quello, Pioli lo merita da tutti.